Category Archives: Altri animali domestici

Come difendere dal freddo i nostri animali?

La domanda che spesso ci viene posta è se il gatto e il cane “soffrono” il freddo: ebbene, la risposta è sì. Può sembrare strano che il cane, derivante dal lupo, e il gatto facente parte della famiglia dei felini, cui appartiene anche il leone, possano essere così delicati, ma è proprio così. In realtà il fattore che crea più problemi è l’esposizione a continue differenze di temperatura: gli sbalzi termici, infatti, nuocciono ai nostri animali quando, ad esempio, in inverno si trovano a passare da appartamenti riscaldati a 20/22°C all’esterno con temperature di 0/4°C. Per questo motivo, con sempre maggior frequenza, i medici veterinari durante il periodo autunno/inverno, visitano animali con patologie respiratorie (laringotracheiti, riniti, bronchiti, etc.).

Come possiamo aiutarli preventivamente?

Nel cane potrebbe essere utile, al momento della passeggiata, farlo abituare gradualmente alle differenze di temperatura, trattenendosi qualche minuto in un ambiente meno caldo di casa come, ad esempio, può essere l’androne di un palazzo. Un altro importante consiglio è quello di coprire i nostri cani, specie se di piccola taglia o a pelo raso, con dei cappottini e asciugarli, dopo una passeggiata durante una giornata piovosa.

Nel gatto invece il consiglio più importante è quello di umidificare l’appartamento quando si accendono i riscaldamenti: i gatti soffrono molto se l’ambiente di casa è troppo asciutto. Questo fattore sembra essere alla base della loro frequente attitudine ad avere patologie bronchiali, su base asmatica, perché poco tollerano la polvere sprigionata dai caloriferi e la secchezza dell’aria causata dai sistemi di riscaldamento, specie se funzionanti a circolazione d’aria. Un altro consiglio utile è di evitare di farli soggiornare su terrazzi nei momenti più freddi della giornata e ricordare che è sempre fondamentale segnalare al veterinario i primi sintomi sospetti quali starnuti, scolo nasale e oculare, tosse, deglutizioni ripetute, riduzione dell’appetito, aumento della sete.

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Come proteggere i pet dalle alte temperature

A patire la canicola non sono soltanto gli uomini ma anche gli animali. Cani e gatti non “sudano” come noi e, per abbassare la loro temperatura corporea (già normalmente intorno ai 38,5°), aumentano i ritmi respiratori. Pertanto gli si deve sempre garantire un luogo ombreggiato e ventilato, acqua fresca, cibo leggero e facile da digerire.

Ecco allora alcune semplici regole per garantire un’estate serena anche ai nostri cari animali:

1) Non “dimenticare” mai un animale incustodito dentro l’auto: in questo periodo la temperatura interna dell’abitacolo sale rapidamente, anche con i finestrini aperti, e può raggiungere fino a 70°. Lasciarli nell’abitacolo dunque è una disattenzione che può condannarli a morte.

2) Se si dovesse notare un animale chiuso all’interno di un’automobile prestare attenzione ai sintomi di un colpo di calore (problemi di respirazione, spossatezza generalizzata). In questi casi un intervento immediato può salvargli la vita: se non si riuscisse a rintracciare il proprietario dell’autovettura, chiamare subito le forze dell’ordine chiedendo di far intervenire un carro attrezzi per spostare l’auto all’ombra. Fino al loro arrivo, è necessario abbassare la temperatura interna: bagnando la carrozzeria dell’auto, versando dell’acqua all’interno dei finestrini nel caso non fossero completamente chiusi per bagnare l’animale o farlo bere, sistemando giornali, teli o cartoni sul parabrezza e sui finestrini. In casi estremi è accaduto che cittadini abbiano rotto il finestrino dell’automobile per soccorrere il quattrozampe ed evitargli una morte certa. In queste circostanze l’ENPA, considerando come prevalente la salvezza dell’animale, offre il proprio sostegno legale.

3) In caso di ipertermia (la pelle scotta, l’animale barcolla o ha difficoltà a respirare) è necessario abbassare la temperatura all’animale bagnandolo con acqua fresca e applicando nell’interno coscia i siberini (i contenitori quadrati che contengono acqua ghiacciata e che vengono usati per tenere bassa la temperature dei frigoriferi portatili) coperti con una busta o con del tessuto per evitare di ferire la pelle dei quattrozampe.

4) Non costringere i cani a sforzi eccessivi. Sono assolutamente da evitare le passeggiate nelle ore più calde della giornata: oltre al colpo di calore, l’animale può scottarsi le zampe sull’asfalto arroventato. E’ consigliabile portare con sé una bottiglietta di acqua e una ciotola. Da evitare anche le gare o le attività sportive.

5) Anche i pet sono soggetti alle scottature solari. È possibile proteggerli applicando una crema solare ad alta protezione alle estremità bianche e sulle punte delle orecchie prima di farli uscire.

6) Per i pesciolini: l’ENPA ricorda che obbligare questi animali a vivere in un acquario significa infliggere loro inutili sofferenze. Tuttavia, chi dovesse possedere un acquario non dovrebbe esporlo al sole diretto. E’ inoltre importante cambiare l’acqua regolarmente avendo cura di togliere le alghe che si formano. Chi avesse un laghetto in giardino deve riempirlo regolarmente per compensare l’acqua che evapora e sostituire così l’ossigeno perso. Lo stesso vale per canarini e criceti che non dovrebbero essere costretti alla cattività e che, comunque, non dovrebbero mai essere lasciati sul balcone al sole diretto; le gabbiette vanno posizionate in un luogo fresco, arieggiato e ombreggiato.

7) Attenzione ai parassiti. Meglio applicare preventivamente un antiparassitario adatto alla specie e alla taglia: alcuni prodotti per cani possono essere letali per i gatti. Per i cani è fondamentale prevenire le punture dei flebotomi (sono simili alle zanzare) che possono trasmettere la leishmaniosi. In commercio sono disponibili anche preparati a base di olio di Neem, potente disinfettante e antiparassitario, che non presenta alcuna controindicazione anche per i soggetti più sensibili.

8) Allarme parassiti anche per i conigli e le cavie. In questo caso è necessario ispezionare attentamente ogni giorno l’animale per verificare l’eventuale presenza di uova di mosche sul pelo (infestano anche i cani), tenere pulito il luogo in cui vivono e cambiare almeno due giorni alla settimana la lettiera o il fondo.

In caso di dubbi è consigliabile consultare il proprio veterinario di fiducia. Le oltre 150 sezioni ENPA presenti sul territorio nazionale sono comunque a disposizione con ulteriori consigli e indicazioni.

(documento pubblicato nelle news di ENPA – 17 giugno 2013)

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Come scegliere la pensione ideale

Anche se l’utilizzo di una pensione per animali dovrebbe essere ridotto soltanto ai casi di reale necessità, per evitare inutili traumi all’animale, è importante che la scelta sia fatta in modo responsabile.

Presso le diverse associazioni protezionistiche giungono spesso segnalazioni riguardo alle condizioni in cui molte pensioni custodiscono gli animali e molti proprietari, specie durante il periodo estivo quando vi possono essere condizioni di sovraffollamento, ritrovano il proprio cane o gatto in condizioni ben diverse da quelle in cui lo hanno consegnato. Le cause di questi inconvenienti sono diverse.

Talvolta questo accade per patologie che insorgono durante il periodo di soggiorno e sono imputabili alla scarsa attenzione del proprietario (animali consegnati in condizione di salute non buona, vaccinazioni non eseguite, eventuali allergie non segnalate, etc.) ma il più delle volte è l’improvvisazione di molti gestori di pensioni la vera causa dei problemi con conseguente danno per animali affidati alla loro custodia. ENPA, non volendo suggerire un elenco di strutture, può fornire una serie di consigli utili per valutarle al meglio e trovare la soluzione ottimale per la permanenza del nostro amico peloso, evitando con molta probabilità di incorrere nei problemi di cui abbiamo parlato. Ad ogni modo, attenendosi alle raccomandazioni fornite, sarà comunque possibile evitare, in caso di contenzioso, di non essere in possesso della documentazione utile per poter intentare un’eventuale causa di risarcimento danni.

Come scegliere la pensione ideale

  1. Sarebbe opportuno fare sempre un sopralluogo nella pensione, prima di lasciare Fido o Micio, per verificare personalmente il tipo di servizio offerto e che l’ambiente in cui verrà ospitato il nostro amico sia dotato di box sufficientemente spaziosi, costruiti con materiali facilmente lavabili/disinfettabili e organizzati in modo da non creare traumi o ferite all’animale (ad esempio vecchie reti arrugginite). È inoltre fondamentale che ogni animale abbia il suo box per evitare condizioni di promiscuità.
  2. È sconsigliabile rivolgersi ai negozi di animali, che generalmente non hanno una pensione e per questo utilizzano spazi insufficienti a ospitare dignitosamente i nostri amici e/o si affidano a pensioni di terzi dove diventa complicato mantenere un adeguato margine di controllo.
  3. È consigliabile lasciare in pensione soltanto animali sani, possibilmente in età adulta e preventivamente abituati a periodi di distacco dal proprietario. A questo scopo per l’animale sarebbe importante avere la possibilità di abituarsi in modo graduale alla nuova sistemazione attraverso alcune “visite esplorative”: prima lasciandolo alla pensione per una giornata (dalla mattina alla sera) e poi, a distanza di una settimana, per 24-36 ore; in questo modo non subirà traumi da separazione improvvisa e sarà inoltre possibile controllare l’efficienza e la sensibilità degli addetti, la compatibilità con altri eventuali animali e l’igiene dell’ambiente.
  4. È importante vaccinare gli animali prima dell’affidamento al fine di ottenere una copertura il più possibile efficace contro le maggiori malattie di natura virale effettuando anche trattamenti antiparassitari. Richiedete al medico curante di rilasciarvi un certificato in cui si attesti che l’animale è in buona salute, da consegnare in copia al titolare della pensione.
  5. È necessario accertarsi che la pensione disponga di un adeguato servizio veterinario in grado di esaminare accuratamente gli animali. Non dimenticate di lasciare uno o più recapiti telefonici al responsabile della pensione affinché possa contattarvi nel caso in cui dovessero insorgere problemi di salute o di altra natura dell’animale.
  6. All’atto della consegna dell’animale chiedere espressamente che venga rilasciata una ricevuta dell’avvenuto ritiro.
  7. Segnalare alla struttura eventuali allergie a farmaci o alimenti.
  8. Incaricare, se possibile, qualche amico o conoscente di recarsi saltuariamente a far visita all’animale per constatare le sue condizioni di salute.
  9. Al ritorno dalle vostre vacanze, una volta ritirato l’animale (non dimenticate la ricevuta di pagamento), sarebbe preferibile portarlo dal veterinario per una visita di controllo. Se l’animale presenta qualche malattia o ha un problema riconducibile ai giorni di degenza in pensione, si consiglia di inviare una raccomandata (con una copia del certificato rilasciato dal veterinario) ai titolari entro otto giorni a partire dalla data della diagnosi evidenziando quanto rilevato. Questa comunicazione è indispensabile se si vuole ufficializzare il reclamo con le correlative finalità legali.
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Piante tossiche

Esistono piante in commercio che, se ingerite dai gatti, possono dare effetti inaspettati e malessere.
I sintomi più comuni sono: vomito, eccessiva salivazione e abbattimento. 
In questi casi vi consigliamo di portare subito il gatto dal vostro veterinario di fiducia e comunicargli il tipo di pianta ingerita e il quantitativo.
Di seguito sono elencate le piante, gli arbusti e i vegetali tossici, velenosi o comunque nocivi ai gatti. 
In considerazione del fatto che ogni pianta ha tossicità di livello diverso e che le sostanze nocive possono essere contenute nei frutti così come nelle foglie o nelle radici, vi consigliamo di consultare in ogni caso l’elenco e, senza eccessivi allarmismi, custodire queste piante in ogni caso lontano dalla portata dei vostri animali.

A
Abro, liquirizia indiana, albero del rosario, jequirity
Acacia (mimosa)
Acetosa, erba brusca
Achillea, millefoglio
Aconito napello
Actea, erba di S. Cristoforo
Agapanto
Agave
Aglaonema
Aglio (crudo)
Agrifoglio
Agutoli, spinacristi
Albero dei paternostri
Albero del sapone
Albicocco (noccioli)
Alchechengio, chichinger
Alloro americano
Aloe vera
Amanita (fungo)
Amaranot
Amarillide
Anagallide
Anturio
Araucaria
Arisaema triphyllum
Asparagina ornamentale
Asparagina ricadente
Avocado
Azalea, rododedro

B
Bella di notte
Belladonna
Biancospino
Bignonia rampicante
Bosso
Bucaneve

C
Caladio
Calancoe (daigremontiana)
Calla
Calmia ornamentale
Calta palustre, farferugine
Campanella rampicante
Canfora
Cannarecchia
Celastro
Cestro
Chelroitèria
Cicas
Ciclamino
Cicuta maggiore
Ciliegio (noccioli)
Ciliegio d’inverno
Cineraria
Cipolla (crudo)
Clematide
Clivia
Colchico, zafferano bastardo, croco (improprio)
Coleus
Colocasia, taro
Columnea
Coriaria
Cotone egiziano
Crisantemo, margheritone
Croton

D
Dafne, mezereo
Dalia, giorgina
Datura, stramonio
Delfinio, spernella
Dicentra
Dictictis buccinatoria
Diffenbachia
Digitale purpurea
Dracena delle Canarie
Dulcamara

E
Edera
Edera terrestre
Elleboro
Erba medica, erba Spagna
Erba sudanese, sorgo gentile
Eucalipto
Euforbia (anche cactiformi)
Eupatorium rugosum
Evonimo giapponese

F
Fava
Felce aquilina, felce maggiore
Ficus
Filodendro
Fitolacca

G
Garofano
Gelsemio
Gelsomino
Geranio
Giacinto
Giglio (tutti)
Giglio rampicante
Ginepro (comune)
Glicine
Gissofila
Giucastrello marino
Giusquiamo

H
Heteromeles arbutifolia
Halogeton

I
Iperico
Ippocastano, castagno d’India
Iris

K
Koelreuteria

L
Lantana
Làppola
Lauroceraso
Licium
Ligustro
Lino (da fibra tessile)
Lobelia (cardinale)
Lonicetra rampicante
Lupino

M
Maggiociondolo, laburno
Mandorlo
Marijuana
Melanzana
Melo (semi)
Menispermo rampicante
Momordica rampicante
Monstera, filodendro perforato
Morella
Mughetto, giglio della valle

N
Narciso (trombone)
Noce nero americano
Noce moscata
Noce vòmica

O
Oleandro
Ornitogalo, latte di gallina
Ortensia
Ortica
Oxytropis sericea

P
Papavero d’Islanda
Patata
Peonia
Pesco (semi)
Pervinca
Peyote (cactus)
Phoradendron flavescens
Piracanta
Pisello ornamentale
Pistia stratiotes (da acquari)
Podofillo
Poliscia
Pomodoro (parti verdi)
Pothos, scindapsus
Porro (crudo)
Primula
Prunus

R
Rabarbaro
Ranuncolo
Robinia, falsa acacia
Ricino
Rododendro, azalea
Rudbeckia laciniata

S
Sambuco
Sanguinaria (canadese)
Sansevieria
Scalogno (crudo)
Schefflera, brassaia
Senecio
Senecio succulento
Sofora (robinia giapponese)
Sommaco velenoso
Sorgo selvatico
Singonio
Spinacio
Spincervino, spino quercino
Spatifillo
Stella di Natale, poinsettia
Stephanotis
Susino giapponese
Simplocarpo

T
Tabacco ornamentale
Tasso
Tossicodendro
Trifoglio
Tulipano

U
Uccello del Paradiso Strelitzia reginae

V
Vischio
Vite vergine, vite canadese
Vite americana

Z
Zygadenus venenosus

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Sui mezzi pubblici

A Milano, sui mezzi pubblici ATM, valgono le norme dettate dal regolamento interno dell’Azienda, che riportiamo di seguito.

Cani

Sui mezzi di trasporto pubblico di ATM SpA, di superficie e metropolitani, in servizio nell’area urbana, è ammesso il trasporto di cani, di piccola e media taglia, solo alle seguenti condizioni:

  • tutti i cani devono essere muniti di museruola ed essere tenuti al guinzaglio. Per ogni cane dovrà essere acquistato un biglietto alla tariffa in vigore;
  • l’accesso in vettura dei cani di piccola e media taglia è vietato nelle ore di maggior traffico, ossia dalle ore 7.30 alle ore 9.30 e dalle ore 17.30 alle ore 20.30;
  • fanno eccezione i cani che accompagnano persone non vedenti o ipovedenti che sono ammessi in vettura gratuitamente per l’intero orario di servizio anche se non muniti di museruola; il cane dovrà indossare la museruola solo se esplicitamente richiesto dal conducente o dai passeggeri;
  • su ogni vettura è ammesso il trasporto di un solo cane, sia sui mezzi di superficie che in metropolitana: in particolare per la metropolitana, qualora i vagoni fossero intercomunicanti, può essere trasportato un solo cane all’interno di ogni unità di trazione.

I cani durante il trasporto devono essere tenuti in modo da non arrecare disturbo agli altri passeggeri e non devono ingombrare i passaggi né le portiere di salita e discesa.

Gatti

I gatti sono ammessi al trasporto, previo pagamento di un biglietto a tariffa ordinaria urbana o della tratta interurbana interessata, alle seguenti condizioni:

  • l’animale deve essere chiuso in gabbietta, cesta o altro contenitore di dimensioni non superiori a cm. 50x30x30;
  • la gabbietta, la cesta o il contenitore non devono presentare spigoli vivi o taglienti ed avere foggia tale da non presentare pericolo od intralcio per gli utenti;
  • la gabbietta, la cesta o il contenitore non devono essere sudici o esalanti cattivi odori in modo da non arrecare fastidio e danni a persone o cose.

Qualora nella vettura o nelle stazioni della metropolitana fosse contemporaneamente presente anche un cane, ove si evidenziasse incompatibilità di coabitazione fra le specie, il possessore del gatto deve essere invitato ad occupare un altro posto, a cambiare vettura, al limite abbandonare il mezzo di trasporto o la stazione. Ogni passeggero può trasportare al massimo una gabbietta o un contenitore contenente un gatto.

Uccelli

Gli uccelli sono ammessi al trasporto previo pagamento di un biglietto a tariffa ordinaria urbana o della tratta interurbana interessata, per ogni gabbietta o contenitore se:

  • la gabbietta o il contenitore non superano le seguenti dimensioni cm. 40x30x30;
  • la gabbietta o il contenitore non presentano spigoli vivi o taglienti ed sono di foggia tale da non presentare pericolo per gli altri passeggeri;
  • la gabbietta, o il contenitore non sono sudici o esalanti cattivi odori e sono privi di becchime e abbeveratoi colmi.

Le gabbiette o i contenitori durante il trasporto devono essere tenuti in modo da non arrecare danno e fastidio a persone o cose. Ogni passeggero può trasportare due gabbiette.

Pesci o pulcini

I pesciolini rossi o pulcini sono ammessi al trasporto gratuito con un massimo di due per passeggero se:

  • i contenitori non superano la dimensioni di un normale sacchetto o scatola da scarpe;
  • i contenitori non presentano spigoli vivi o taglienti e sono di foggia tale da non rappresentare pericolo per i passeggeri;
  • i contenitori non sono sudici o esalanti cattivi odori.

I passeggeri che accompagnano animali sono tenuti al riconoscimento di eventuali danni provocati alla vettura, a cose o passeggeri.

 

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In automobile

Il vigente Codice della Strada prevede, a questo proposito, che sia ammesso il trasporto di un singolo animale domestico anche se non separato dal conducente con una rete che gli impedisca l’accesso ai sedili anteriori (art.169 C.D.S.). Va però detto che altre norme del Codice prevedono che il conducente del veicolo non venga disturbato in alcun modo durante la guida e pertanto anche il trasporto di un solo cane in modo non idoneo rappresenta un pericolo e il proprietario può essere multato (a titolo di pure esempio, un cane che salta dal sedile posteriore a quello anteriore in continuazione provoca oggettivamente un disturbo alla guida, così come un animale di taglia grande trasportato sui sedili posteriori può impedire la visuale).

Per ovvi motivi di sicurezza è meglio pertanto che gli animali restino in uno spazio separato dal posto di guida ma non devono ovviamente mai essere alloggiati in un bagagliaio non comunicante con l’abitacolo.

Gatti e altri animali di piccola taglia dovrebbero, per loro sicurezza, viaggiare all’interno di un trasportino.

Gli animali devono essere sempre al riparo dal sole ed avere un sufficiente ricambio di aria. Ovviamente non vanno mai lasciati gli animali chiusi in macchina sotto il sole e, anche se sono all’ombra, non vanno mai lasciati per più di mezzora senza controllarli.

Sconsigliabile anche far viaggiare il cane costantemente con la testa al di fuori del finestrino, anche nei mesi più caldi, perché è dannoso per la sua salute.

Durante i lunghi viaggi è necessario effettuare periodicamente delle soste per permettere al cane di sporcare e di bere.

 

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I documenti necessari per il viaggio

Viaggiare con il proprio animale deve essere fatto responsabilmente ed è necessario tenere in considerazione una serie di documenti da preparare e da portare con sé, a seconda del viaggio e a seconda dell’animale.

Libretto delle vaccinazioni

È il libretto che viene compilato dal proprio medico veterinario che riporta i dati del proprietario, il segnalamento dell’animale (ossia la razza, l’età, il mantello, etc..), le date delle vaccinazioni praticate, il lotto e il numero di serie dei vaccini, la data e la firma del veterinario. Questo libretto ha un valore soltanto generico e può al limite indicare la proprietà dell’animale ma non ha valore legale e non può sostituire mai i certificati sotto descritti. Anche se in alcune dogane è sufficiente presentare questo libretto, la legge non lo considera una vera e propria certificazione ed è quindi sconsigliabile a tutti i cittadini di affidarsi soltanto alla imprecisione, all’ignoranza o al buon cuore dei doganieri.

Passaporto

A decorrere dal 3 luglio 2004, data di applicazione del Regolamento (CE) n.998/2003, è previsto che i cani, gatti e furetti destinati alla movimentazione ai fini non commerciali, siano scortati da un passaporto conforme ad un modello CEE. I passaporti sono numerati progressivamente e riportano tale numero su ogni pagina. È opportuno precisare che fino al 3 luglio 2012 cani, gatti e furetti si considerano identificati se dotati di tatuaggio chiaramente leggibile, oppure di microchip.

Modalità di rilascio del passaporto

Cani: il passaporto viene rilasciato dalla ASL su richiesta del proprietario, per esigenze di espatrio e previa verifica della iscrizione del cane nella anagrafe regionale. Il numero del passaporto e la data di rilascio devono essere registrati nell’anagrafe regionale, ad integrazione dei dati anagrafici esistenti.

Gatti e furetti: il passaporto viene rilasciato dalla ASL su richiesta del proprietario, per esigenze di espatrio e previa iscrizione del gatto o del furetto in una sezione dell’ anagrafe regionale, appositamente realizzata sul sito www.anagrafecaninalombardia.it da parte del medico veterinario.

Ai fini dell’iscrizione, i gatti e i furetti devono essere identificati. Premesso che fino al 3 luglio 2012 si considerano identificati anche se dotati di tatuaggio chiaramente leggibile, è opportuno applicare il microchip.

Tariffe per il rilascio del Passaporto c/o ASL Città di Milano

– A.38.01 primo rilascio passaporto con destinazione Paesi CE (Cap. I, II, III, IV): € 11,57, comprensivo di ENPAV;
– A.38.01 + A.38.02 primo rilascio passaporto con destinazione extra CE (Cap. I, II, III, IV + V, IX, X): € 11,57 + € 5, 78, comprensivi di ENPAV;
– A.38.02 successive attestazioni o legalizzazioni (Cap. V, IX, X) € 5,78, comprensivo di ENPAV.
– A.36.01 per compilazione dei capitoli VI e VII se eseguita da Veterinario ASL:€ 11,57, comprensivo di ENPAV.

Disposizioni relative a movimenti tra Stati membri CEE

A partire dal 3 luglio 2004, in occasione dei movimenti tra Stati membri, cani, gatti e furetti devono essere identificati, registrati in anagrafe e muniti di passaporto rilasciato dai Servizi Veterinari della ASL, attestante l’esecuzione di una vaccinazione antirabbica in corso di validità (effettuata da non oltre 12 mesi).

Vaccinazioni antirabbiche

Se eseguite anteriormente al rilascio del passaporto dovranno essere registrate sullo stesso direttamente dall’ASL, previa verifica della certificazione di vaccinazione e conservazione agli atti della relativa copia. Se eseguite dopo il rilascio del passaporto, potranno essere registrate direttamente sullo stesso, a cura del Veterinario che le ha eseguite.

Cani, gatti e furetti di età inferiore a 3 mesi possono essere movimentati, anche se non vaccinati, purché muniti di passaporto, e purché:

  • abbiano soggiornato dalla nascita nel luogo in cui sono nati, senza entrare in contatto con animali selvatici oppure
  • siano accompagnati dalla madre da cui sono ancora dipendenti.

L’introduzione di cani e gatti in Svezia, Regno Unito e Irlanda, fino al 3 luglio 2009, è inoltre subordinata a: identificazione esclusivamente elettronica (microchip), titolazione di anticorpi contro il virus della rabbia e permanenza nel paese di origine per il periodo prescritto, pari a 6 mesi per Regno Unito e Irlanda, 4 mesi per Svezia. Inoltre, fino a al 3 luglio 2009, cani e gatti di età inferiore a 3 mesi non possono essere oggetto di movimenti verso Svezia, Regno Unito e Irlanda. Sempre fino al 3 luglio 2009, Regno Unito, Svezia e Irlanda subordinano l’introduzione di cani e gatti alle norme specifiche di controllo dell’echinococcosi e delle zecche.

Disposizioni relative al movimento da Paesi terzi
Cani, gatti e furetti provenienti o reintrodotti da Andorra, Islanda, Liechtenstein, Monaco, Norvegia, San Marino, Svizzera, Vaticano o da Antigua e Barbuda, Antille Olandesi, Australia, Aruba, Barbados, Bahrain, Bermuda, Canada,, Cile, Croazia, Emirati Arabi Uniti, Fiji, Isole Falklands, Giamaica, Giappone, Hong Kong, Isole Cayman, Isola di Ascensione, Mayotte, Montserrat, Mauritius, Nuova Caledonia, Nuova Zelanda, Polinesia Francese, Saint Kitts and Nevis, Saint-Pierre e Miquelon, Saint Vincent e Grenadines, Sant’Elena, Singapore, Stati Uniti d’America, Vanuatu, Wallis e Futura, devono essere:

  • identificati con tatuaggio leggibile (fino al 3 luglio 2012) o microchip,
    muniti di passaporto attestante l’esecuzione di una vaccinazione antirabbica in corso di validità;
  • in deroga a quanto sopra, i movimenti tra San Marino, Vaticano e Italia potranno continuare alle condizioni previste dalle norme nazionali vigenti.

Cani, gatti e furetti provenienti o reintrodotti da altri Paesi Terzi devono:

  • essere identificati mediante tatuaggio chiaramente leggibile (fino al 3 luglio 2012) o microchip;
  • essere stati oggetto di titolazione di anticorpi neutralizzanti contro il virus della rabbia pari ad almeno 0,5 UI/ml, effettuata almeno 30 giorni dopo la vaccinazione e 3 mesi prima del movimento. L’attesa di tre mesi prima del movimento non si applica per cani, gatti e furetti nel caso di reintroduzione. La titolazione non si rende necessaria su animali rivaccinati negli intervalli previsti, e già sottoposti a titolazione di anticorpi contro il virus della rabbia.
  • essere accompagnati da un certificato rilasciato da un veterinario ufficiale, conforme al modello CEE, oppure, in caso di reintroduzione, da un passaporto che attesti l’osservanza delle predette disposizioni.

Nota sui viaggi in Italia: il Certificato di Vaccinazione Antirabbica serve anche per viaggiare sui treni, sulle navi e sugli aerei in Italia se si parte o si arriva in una regione o provincia dove è stato riscontrato un caso di rabbia e sia stata emessa, come prevede la legge, un’ordinanza che impone la vaccinazione a tutti gli animali sensibili al virus. Normalmente questa informazione è relativamente facile da ottenere perché i casi di rabbia sono molto rari: in particolare le ultime ordinanze in Italia hanno riguardato il Friuli Venezia Giulia ed il Veneto, dove questi casi compaiono più frequentemente rispetto alle altre regioni. La Sardegna ha modificato nel 2007 la propria regolamentazione specifica e quindi per entrare sul suo territorio non è più richiesta la vaccinazione antirabbica.

Per ulteriori informazioni consultate anche: www.vacanzebestiali.org

 

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Prima di partire

Se avete deciso di passare le vacanze con il vostro animale, allora è bene pianificare tutto quanto con sufficiente anticipo per evitare spiacevoli sorprese durante il viaggio o a destinazione.

Nelle pagine di questa sezione abbiamo riportato alcuni consigli e riflessioni di carattere generale da considerare prima della partenza.

Lungi da noi l’intenzione di scoraggiare i vostri buoni propositi e la giusta voglia di trascorrere tutto il vostro tempo in compagnia dei vostri amici quattrozampe, ci permettiamo però di suggerirvi un’attenta lettura delle modalità di accesso degli animali al mezzo di trasporto che sceglierete perché esistono molti vincoli, limitazioni o restrizioni sia di legge sia regolamentari che possono rendere più difficoltoso di quanto si pensi il nostro viaggio.

In ogni caso crediamo che siano da tenere sempre in considerazione questi consigli:

  • Pianificate il viaggio in forte anticipo, prenotando il luogo ove risiederete e informandovi su eventuali regole e restrizioni per gli animali che potrebbero non essere sempre riportate in opuscoli, brochure o sui siti internet.
  • Portate l’animale dal veterinario almeno due settimane prima della partenza, assicurandovi che sia in buono stato di salute prima di sottoporlo ad un viaggio stressante e che il piano vaccinale sia in regola. Indicate al vostro veterinario il luogo in cui vi recherete con l’animale in modo che si possano eventualmente svolgere particolari trattamenti preventivi per alcune patologie anche se non espressamente richiesti dalle leggi per l’ingresso in quel territorio (ad esempio zone endemiche per la leishmaniosi o la filariosi).
  • Informatevi se nel posto dove vi recate vi sia la disponibilità di medici veterinari reperibili anche per emergenze e tenete sempre con voi il loro recapito telefonico.
  • Assicuratevi che l’animale indossi una medaglietta identificativa con il vostro numero di cellulare o eventualmente con il recapito del luogo ove vi trovate.
  • Portate con voi una foto dell’animale perché, in caso si dovesse perdere, vi aiuterà nella ricerca.
  • Portate con voi degli oggetti familiari al vostro animale (giochi, ciotole, cuccia); in ogni caso lo farete sentire più a suo agio in un ambiente comunque non familiare.
  • Non è detto che nel posto dove trascorrerete le vacanze sia reperibile la marca di cibo che normalmente utilizzate (specialmente se si tratta di cibi dietetici); in questo caso vi consigliamo di portare cibo a sufficienza per tutta la durata della vacanza, perché un cambiamento nell’alimentazione associato allo stress dello spostamento potrebbe causare seri problemi digestivi all’animale.
  • Adattate la quantità di cibo alla quantità di attività fisica dell’animale, che potrebbe cambiare notevolmente.
  • Quando arrivate sul posto cercate di instaurare da subito una routine, cercando di mantenere gli stessi orari per i pasti, le passeggiate ecc. Se il vostro animale potrà prevedere cosa succederà, si sentirà più sicuro.
  • Se dovrete lasciare l’animale da solo per dei brevi periodi, cercate di abituarlo gradualmente (nel caso di un cane, evitando il rituale dei saluti per non agitarlo); potrebbe infatti essere abituato a passare del tempo da solo quando si trova nel suo ambiente, ma sentirsi a disagio se lasciato solo in uno spazio a lui sconosciuto.
  • Per ogni evenienza, portate con voi un piccolo kit di pronto soccorso per il vostro animale.
  • Pulite dove il vostro animale sporca: a nessuno piace farlo ma è necessario. Più i proprietari sono responsabili e più gli animali saranno i benvenuti nei luoghi di villeggiatura.

Per ulteriori informazioni consultate anche il sito www.vacanzebestiali.org.

 

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