Category Archives: Consigli per cani

Come difendere dal freddo i nostri animali?

La domanda che spesso ci viene posta è se il gatto e il cane “soffrono” il freddo: ebbene, la risposta è sì. Può sembrare strano che il cane, derivante dal lupo, e il gatto facente parte della famiglia dei felini, cui appartiene anche il leone, possano essere così delicati, ma è proprio così. In realtà il fattore che crea più problemi è l’esposizione a continue differenze di temperatura: gli sbalzi termici, infatti, nuocciono ai nostri animali quando, ad esempio, in inverno si trovano a passare da appartamenti riscaldati a 20/22°C all’esterno con temperature di 0/4°C. Per questo motivo, con sempre maggior frequenza, i medici veterinari durante il periodo autunno/inverno, visitano animali con patologie respiratorie (laringotracheiti, riniti, bronchiti, etc.).

Come possiamo aiutarli preventivamente?

Nel cane potrebbe essere utile, al momento della passeggiata, farlo abituare gradualmente alle differenze di temperatura, trattenendosi qualche minuto in un ambiente meno caldo di casa come, ad esempio, può essere l’androne di un palazzo. Un altro importante consiglio è quello di coprire i nostri cani, specie se di piccola taglia o a pelo raso, con dei cappottini e asciugarli, dopo una passeggiata durante una giornata piovosa.

Nel gatto invece il consiglio più importante è quello di umidificare l’appartamento quando si accendono i riscaldamenti: i gatti soffrono molto se l’ambiente di casa è troppo asciutto. Questo fattore sembra essere alla base della loro frequente attitudine ad avere patologie bronchiali, su base asmatica, perché poco tollerano la polvere sprigionata dai caloriferi e la secchezza dell’aria causata dai sistemi di riscaldamento, specie se funzionanti a circolazione d’aria. Un altro consiglio utile è di evitare di farli soggiornare su terrazzi nei momenti più freddi della giornata e ricordare che è sempre fondamentale segnalare al veterinario i primi sintomi sospetti quali starnuti, scolo nasale e oculare, tosse, deglutizioni ripetute, riduzione dell’appetito, aumento della sete.

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Come proteggere i pet dalle alte temperature

A patire la canicola non sono soltanto gli uomini ma anche gli animali. Cani e gatti non “sudano” come noi e, per abbassare la loro temperatura corporea (già normalmente intorno ai 38,5°), aumentano i ritmi respiratori. Pertanto gli si deve sempre garantire un luogo ombreggiato e ventilato, acqua fresca, cibo leggero e facile da digerire.

Ecco allora alcune semplici regole per garantire un’estate serena anche ai nostri cari animali:

1) Non “dimenticare” mai un animale incustodito dentro l’auto: in questo periodo la temperatura interna dell’abitacolo sale rapidamente, anche con i finestrini aperti, e può raggiungere fino a 70°. Lasciarli nell’abitacolo dunque è una disattenzione che può condannarli a morte.

2) Se si dovesse notare un animale chiuso all’interno di un’automobile prestare attenzione ai sintomi di un colpo di calore (problemi di respirazione, spossatezza generalizzata). In questi casi un intervento immediato può salvargli la vita: se non si riuscisse a rintracciare il proprietario dell’autovettura, chiamare subito le forze dell’ordine chiedendo di far intervenire un carro attrezzi per spostare l’auto all’ombra. Fino al loro arrivo, è necessario abbassare la temperatura interna: bagnando la carrozzeria dell’auto, versando dell’acqua all’interno dei finestrini nel caso non fossero completamente chiusi per bagnare l’animale o farlo bere, sistemando giornali, teli o cartoni sul parabrezza e sui finestrini. In casi estremi è accaduto che cittadini abbiano rotto il finestrino dell’automobile per soccorrere il quattrozampe ed evitargli una morte certa. In queste circostanze l’ENPA, considerando come prevalente la salvezza dell’animale, offre il proprio sostegno legale.

3) In caso di ipertermia (la pelle scotta, l’animale barcolla o ha difficoltà a respirare) è necessario abbassare la temperatura all’animale bagnandolo con acqua fresca e applicando nell’interno coscia i siberini (i contenitori quadrati che contengono acqua ghiacciata e che vengono usati per tenere bassa la temperature dei frigoriferi portatili) coperti con una busta o con del tessuto per evitare di ferire la pelle dei quattrozampe.

4) Non costringere i cani a sforzi eccessivi. Sono assolutamente da evitare le passeggiate nelle ore più calde della giornata: oltre al colpo di calore, l’animale può scottarsi le zampe sull’asfalto arroventato. E’ consigliabile portare con sé una bottiglietta di acqua e una ciotola. Da evitare anche le gare o le attività sportive.

5) Anche i pet sono soggetti alle scottature solari. È possibile proteggerli applicando una crema solare ad alta protezione alle estremità bianche e sulle punte delle orecchie prima di farli uscire.

6) Per i pesciolini: l’ENPA ricorda che obbligare questi animali a vivere in un acquario significa infliggere loro inutili sofferenze. Tuttavia, chi dovesse possedere un acquario non dovrebbe esporlo al sole diretto. E’ inoltre importante cambiare l’acqua regolarmente avendo cura di togliere le alghe che si formano. Chi avesse un laghetto in giardino deve riempirlo regolarmente per compensare l’acqua che evapora e sostituire così l’ossigeno perso. Lo stesso vale per canarini e criceti che non dovrebbero essere costretti alla cattività e che, comunque, non dovrebbero mai essere lasciati sul balcone al sole diretto; le gabbiette vanno posizionate in un luogo fresco, arieggiato e ombreggiato.

7) Attenzione ai parassiti. Meglio applicare preventivamente un antiparassitario adatto alla specie e alla taglia: alcuni prodotti per cani possono essere letali per i gatti. Per i cani è fondamentale prevenire le punture dei flebotomi (sono simili alle zanzare) che possono trasmettere la leishmaniosi. In commercio sono disponibili anche preparati a base di olio di Neem, potente disinfettante e antiparassitario, che non presenta alcuna controindicazione anche per i soggetti più sensibili.

8) Allarme parassiti anche per i conigli e le cavie. In questo caso è necessario ispezionare attentamente ogni giorno l’animale per verificare l’eventuale presenza di uova di mosche sul pelo (infestano anche i cani), tenere pulito il luogo in cui vivono e cambiare almeno due giorni alla settimana la lettiera o il fondo.

In caso di dubbi è consigliabile consultare il proprio veterinario di fiducia. Le oltre 150 sezioni ENPA presenti sul territorio nazionale sono comunque a disposizione con ulteriori consigli e indicazioni.

(documento pubblicato nelle news di ENPA – 17 giugno 2013)

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Un bimbo in arrivo

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Se il vostro cane ha già provato l’esperienza dell’arrivo di un nuovo bimbo e ha reagito bene, non dovreste avere problemi. Se invece questa è la prima volta, ci sono riflessioni e questioni che dovreste porvi per comprendere se e come si modificherà la relazione con il vostro cane quando il bimbo sarà arrivato.

Ad esempio la scelta di escludere il cane da certe aree della casa può influenzare in misura apprezzabile il suo rapporto con voi.
Se poi il vostro cane ha un problema comportamentale, l’arrivo del bimbo potrebbe peggiorare la situazione ed è quindi consigliabile cercare di intervenire per tempo su questa anomalia del comportamento.

In ogni caso è bene preparare in anticipo voi stessi e il vostro cane ai futuri cambiamenti, sia nella vostra casa che nel vostro stile di vita. Se avrete ponderato tutti i fattori e fatto le scelte giuste, quando il bimbo arriverà il vostro cane nemmeno noterà la differenza, senza ulteriori stress e sviluppi sgraditi di problemi comportamentali.

PRIMA DEL SUO ARRIVO

Contatto fisico
Il vostro cane dovrebbe già essere abituato a tollerare le carezze intorno al collo, spalle, zampe, schiena e coda senza nessun problema, ma è bene abituarlo ad esercizi quotidiani di contatto fisico nei momenti in cui è calmo e rilassato. Cercate di non trasformare questi esercizi in gioco, o il vostro cane imparerà ad agitarsi e magari anche a giocare anche usando i morsi.

Suoni
Cercate di abituarlo facendogli ascoltare una cassetta con registrazioni dei suoni emessi dai bambini, seguita sempre da qualcosa che il vostro cane apprezzerà, come un biscottino o un gioco. Ripetendo questa procedura giornalmente il cane assocerà i suoni del bimbo a qualcosa di positivo.

Nuovi oggetti e nuovi odori
Abituate il cane all’odore del sapone, shampoo, latte e tutti quei prodotti che userete per il vostro bambino introducendoli nella vostra routine alcuni mesi prima del suo arrivo. Cercate inoltre di posizionare prima del suo arrivo la culla, il passeggino, il fasciatoio ecc.

Esercizio fisico
Considerate a quanto esercizio fisico e a quante passeggiate è abituato il vostro cane, se tira al guinzaglio, se torna sempre al vostro richiamo o se è aggressivo con altri cani. Quando il bimbo arriverà, oltre a dover gestire il cane dovrete spingere una carrozzina o un passeggino e dovrete quindi essere certi del fatto che il vostro cane sia sotto controllo.
Se pensate che potranno insorgere problemi, potete eventualmente iniziare a chiedere in anticipo la disponibilità di qualche parente o amico per portare fuori il cane quando voi sarete impossibilitati.
In ogni caso se pensate che dopo la nascita farà meno passeggiate o starà fuori meno tempo, cercate di ridurre gradualmente l’esercizio fisico cambiando la sua routine già qualche settimana prima. Tenete comunque presente che il cane dovrà avere in ogni caso la possibilità di sfogare le sue energie, perché altrimenti diventerà un cane annoiato e stressato e potrebbe sviluppare comportamenti distruttivi per combattere la noia.

Cibo
Una grossa percentuale di incidenti accadono quando i bambini cercano di avvicinarsi alla ciotola o di sottrarre un osso al cane. Quando il cane riceve il suo pasto è bene che ciò avvenga in un posto tranquillo, dove il bimbo non andrà a disturbarlo. Un adulto deve comunque sempre essere presente: mai lasciare il bimbo solo con il cane, soprattutto se c’è cibo di mezzo.

Attenzioni
Il bimbo assorbirà molto del vostro tempo e inevitabilmente il cane riceverà meno attenzioni; ben presto imparerà a fare cose che vi costringeranno a notarlo, come ad esempio rubare i pannolini. Il modo migliore per prepararlo a quanto sta per succedere è ridurre gradualmente e con ragionevolezza le attenzioni che riceve già da settimane prima della nascita.

Giochi
I giochi per bimbi e quelli per cani molto spesso sono fatti degli stessi materiali ed emettono gli stessi suoni; non vi sorprendete dunque se il vostro cane sarà confuso sulla proprietà dei giocattoli. Se riponete i giocattoli del cane fuori dalla sua portata dopo il gioco gli insegnerete che voi ne avete il controllo ed eviterete inoltre che il bimbo possa accidentalmente usarli e metterli in bocca.

DOPO LA NASCITA

Prima dell’arrivo a casa
Quando il bimbo sarà nato, ancora prima di portarlo a casa, abituate il cane al suo odore portando a casa la coperta in cui dorme o i vestiti che ha indossato.

Un posto tranquillo dove stare
Il vostro cane dovrebbe sempre avere un posto dove riposare tranquillo quando è stanco, ma questo è ancora più importante quando il bimbo incomincerà a gattonare e a girare per casa. Date al cane un posto tutto suo, dove si possa sentire sicuro e felice e dove il bimbo non avrà mai accesso.

La sua cuccia e i posti dove dorme
Se prevedete che ci saranno variazioni nella gestione degli spazi, ad esempio il divieto per il cane di salire sul divano o sul letto, programmate questi cambiamenti in anticipo, così che l’animale non li associ all’arrivo del bambino

La salute conta
Assicuratevi che il cane sia in buona salute e che non abbia pulci o vermi.
I cani che provano dolore a causa di un problema di salute tollerano poco le carezze e ci sono più probabilità che cerchino di allontanarvi ringhiando o mordendo.
Per ridurre al minimo ogni rischio non lasciate mai il cane solo con il bimbo, ma controllate sempre i loro incontri.
Cercate inoltre di mantenere invariata la routine del vostro cane per aiutarlo ad adattarsi alla nuova situazione.

 

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Il colpo di calore

Category : Consigli per cani

Con l’arrivo del caldo e dell’afa una delle patologie più pericolose che può colpire il nostro animale è il cosiddetto “colpo di calore”, un disturbo che si manifesta per l’eccessiva esposizione al calore dell’animale ed è influenzato dalla durata dell’esposizione, dall’ambiente in cui si trova l’animale e dalle sue condizioni fisiche generali.

Chiaramente le razze brachicefale, ossia con testa corta e larga come il bulldog, il boxer o il carlino, che già hanno difficoltà respiratorie croniche per la particolare conformazione delle prime vie aeree, saranno soggette a maggiori rischi rispetto alle altre razze canine nelle stesse condizioni, allo stesso modo di una persona affetta da cardiopatia o da bronchite cronica.

Va peraltro considerato che i luoghi chiusi e piccoli, le stanze di ridotte dimensioni e non ventilate oppure l’automobile sono fattori importanti per la comparsa di un colpo di calore; è infatti difficile, anche se non impossibile, che un cane o un gatto sia soggetto a questo evento in un locale grande e ben ventilato.
Il colpo di calore si presenta con depressione, ipertermia (febbre alta), congestione delle mucose (che possono assumere una colorazione rosso intensa) fino a giungere alle crisi convulsive e al coma dell’animale.

La prima cosa da fare in questo caso è ossigenare ed aiutare a respirare bene il nostro animale ossia aprirgli bene la bocca e ventilarlo in un luogo fresco. Dopo questo intervento è indispensabile abbassare la sua temperatura corporea immergendolo lentamente in acqua o bagnandolo su tutto il corpo e specialmente sul collo, sotto la testa e sull’addome. Mai immergere il cane in acqua troppo fredda di colpo perché si potrebbero avere effetti secondari letali.

L’intervento più saggio dopo queste azioni è in ogni caso portare l’animale il prima possibile in un centro veterinario attrezzato dove sarà possibile effettuare tutti i controlli e le terapie che possono essere svolte solo in una clinica e che possono salvare la vita all’animale.

Ricordate che il fatto più importante è la prevenzione del colpo di calore, ossia non lasciare mai durante il periodo estivo animali in macchina (anche se parcheggiata in ombra) o in luoghi piccoli e mal ventilati perché questo disturbo non è solo causato dalla temperatura esterna ma anche dall’umidità, che sopra una determinata soglia può rendere molto difficoltosa la respirazione degli animali.

 

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Un cane irrequieto?

Category : Consigli per cani

I cani generalmente, quando si trovano a confronto con situazioni nuove, seguono la vostra guida; se il vostro cane vi vedrà nervosi e agitati, si agiterà anch’esso ma se si trova in un ambiente calmo molto probabilmente anche lui si comporterà in modo tranquillo.

Ricordate sempre che dovrete incominciare a educare il cane sin dal primo giorno: non fate eccezioni solo perché è appena arrivato o sarà molto più difficile dargli delle regole dopo.

Con visitatori
Rimanete sempre calmi quando un amico o un parente viene a trovarvi (più vi agiterete e più lui vi seguirà). Non cercate di controllarlo gridandogli di stare calmo, perché non capendo le vostre parole, interpreterà il vostro comportamento come un eccitamento. L’uniformità nell’educazione è un punto fondamentale: assicuratevi quindi che tutti i membri della famiglia seguano le stesse regole e che non si facciano mai eccezioni, o il vostro cane avrà le idee confuse e non saprà cosa vi aspettate da lui.

Quando per salutarvi salta mettendovi le zampe addosso
Non punite il cane se vi salta addosso. Lo fa perché è felice ed eccitato di vedervi e se lo respingete o lo sgridate state inavvertitamente premiando questo comportamento, perché gli state dando ciò che lui vuole: attenzioni.
Il modo più semplice per correggerlo è ignorarlo, girandovi di spalle o se necessario lasciando la stanza: in breve tempo capirà che riceverà attenzioni solo quando vi saluta in modo calmo, tenendo tutte e quattro le zampe a terra.
A volte all’inizio il comportamento sembra peggiorare invece che migliorare: il cane tenterà disperatamente di ottenere le vostre attenzioni, saltando, abbaiando o grattando le vostre gambe ma dovrete continuare ad ignorarlo fino a quando non si sarà calmato, perché diversamente imparerà che per ottenere attenzioni deve solo insistere.
Potete insegnare al vostro cane un’alternativa. Fatelo sedere ogni volta che una persona si avvicina per salutarlo: se il cane obbedisce e resta seduto calmo, riceverà il saluto (che dovrà essere altrettanto calmo), ma in caso contrario la persona si dovrà allontanare immediatamente e ignorarlo. Dopo alcune ripetizioni il cane afferrerà il concetto

Bambini
I bambini fanno movimenti veloci e improvvisi, hanno voci squillanti e spesso corrono invece di camminare: tutti questi comportamenti assomigliano in qualche modo al comportamento delle prede in natura e la maggior parte delle attività di gioco dei cani si basano su comportamenti predatori. Di conseguenza il cane potrebbe rispondere al comportamento dei bambini inseguendoli, mordicchiando le loro caviglie e saltandogli addosso, magari facendoli cadere e senza volerlo potrebbe far loro del male. I bambini molto agitati possono inconsciamente rovinare tutto l’addestramento che state facendo. Per questi motivi è molto importante che controlliate tutti gli incontri e siate pronti a separarli se entrambi si eccitano troppo. Quando si saranno calmati potranno tornare insieme.
Evitate assolutamente di sgridare il cane e punirlo per qualsiasi comportamento non corretto: se imparerà che quando il bambino è presente a lui accadono cose spiacevoli, potrebbe diventare difensivo o addirittura aggressivo nei suoi confronti.

Gioco
Ovviamente tutti i cani e soprattutto i cuccioli amano giocare, ma il modo in cui giocheranno può fare una grande differenza sul modo in cui cresceranno e sulle cose che impareranno. Se il vostro è un cane che si eccita facilmente, evitate giochi come il tiro alla fune o la lotta che lo inciteranno ulteriormente.
Cercate invece di stimolarlo a pensare, ad esempio nascondendo dei bocconcini o giocattoli in diversi angoli della stanza e lasciando che lui li trovi, oppure fatelo sedere, lanciate la palla ma consentitegli di riprenderla solo su vostro comando. Insegnategli un comando di attesa che poi potrete usare in tutte le occasioni in cui il cane si eccita troppo. I momenti di gioco devono essere brevi e frequenti e una volta che avrete finito di giocare, riponete i giocattoli fuori dalla sua portata: questo manterrà il suo interesse verso i giochi sempre alto e potrete sfruttarlo come motivazione per insegnargli nuove cose.
Il cane deve inoltre imparare a lasciare il giocattolo quando lo richiedete, facendo cambio con un bocconcino o con un altro gioco: in questo modo imparerà che lasciare il giocattolo non significa che il gioco è finito e lo rilascerà più volentieri.
Evitate di inseguirlo quando è in possesso del gioco o imparerà che è un modo divertente per attirare la vostra attenzione; piuttosto ignoratelo fino a quando non si stuferà e tornerà da voi.

 

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Come imparano i cani

Category : Consigli per cani

L’ apprendimento dei cani si basa sulle conseguenze delle loro azioni. Tutte le azioni hanno una conseguenza e questa condizionerà i comportamenti futuri.

Se a un’azione corrisponde una conseguenza positiva, è molto probabile che questa azione venga in futuro ripetuta e viceversa. Ad esempio se fate distrattamente cadere un boccone succulento dal tavolo della cucina ed il vostro cane si trova a passare di lì in quel momento e prende il boccone prima che abbiate il tempo di fermarlo, nei giorni successivi mentre voi mangerete il cane rimarrà intorno al tavolo, in caso un altro boccone cada di nuovo.

Le azioni e le conseguenze si devono ripetere più volte perché il cane impari (il numero di volte varia da soggetto a soggetto), ma sicuramente imparano molto prima dalle esperienze positive che non da quelle negative. Controllando le conseguenze, sarete in grado di controllare le azioni.

Lo stesso principio vale per le persone: per questo motivo molto spesso sono i nostri cani ad addestrare noi e a controllare le nostre azioni. Ad esempio il cane gratta alla porta di casa e voi lo lasciate uscire, vi porta una pallina lasciandola ai vostri piedi e voi la tirate, il cane abbaia davanti alla ciotola dei biscotti e voi glie ne date uno: tutte queste azioni verranno ripetute, perché hanno una conseguenza positiva.

Voi avete (o meglio dovreste avere) il controllo su tutte le cose che il vostro cane vuole nella vita: cibo, giocattoli, attenzioni, una passeggiata e l’opportunità di giocare con altri cani. Molte persone non sfruttano queste situazioni pensando che il desiderio naturale di tutti i cani è quello di farci piacere e che affetto e attenzioni siano sufficienti per motivarlo.

Le cose purtroppo non funzionano così e nonostante i cani ci amino profondamente, il loro desiderio è quello di far piacere a se stessi. Dovete fargli capire che se vuole qualche cosa prima deve obbedire (ad esempio fatelo sedere prima di offrirgli la cena o prima di lasciarlo giocare libero con altri cani). Nulla è gratis nella vita e le cose positive arrivano solo dopo un comportamento corretto.

Tutti quei comportamenti che non vengono premiati, in breve periodo si estingueranno: ad esempio se il cane abbaia davanti alla ciotola dei biscotti e voi lo ignorate, o ancora meglio gli girate le spalle e ve ne andate, magari ci proverà ancora qualche volta ma se tutte le volte che lo fa non accade nulla di positivo ben presto smetterà. Tenete però conto che se fino ad ora per questo comportamento ha sempre ricevuto un premio, e improvvisamente viene ignorato, il comportamento diventerà più accentuato prima di estinguersi; in questo caso tenete duro e ricordate che cedere in quel momento significherebbe solo insegnare al cane che funziona se ci prova più insistentemente.

Un premio può essere qualsiasi cosa che il cane desidera, ossia una esperienza positiva (uscire per una passeggiata – poter giocare con altri cani) o un premio fornito dal padrone (Cibo – Un gioco – Premio verbale).

Ogni cane è motivato da cose differenti e darà una scala di valori differente alle varie risorse che ha a disposizione. Dovrete cercare di capire che cosa il cane desidera di più in quel momento e utilizzarlo come premio. Ad esempio: il vostro cane sta giocando con altri cani e voi lo richiamate per addestrarlo a tornare, lui viene da voi e come premio riceve una coccola. Molto probabilmente l’ultima cosa che il cane voleva in quel momento è una coccola da voi; la cosa piacevole in quel momento è proprio giocare con l’altro cane, quindi quando torna fatelo sedere e poi lasciatelo andare di nuovo a giocare. Questo sarà il premio più gradito.

Dovrete anche far capire al cane quando un certo comportamento non è bene accetto ma sgridatelo verbalmente solo se lo cogliete sul fatto. Ancora più efficace è fare in modo che ad una azione sgradita corrisponda una conseguenza negativa che però non viene associata a voi, ad esempio un rumore forte ed improvviso (il cane cerca di rubare del cibo dal tavolo e la porta sbatte facendolo spaventare – ovviamente il cane non sa che avete spinto voi la porta, cercate quindi di non farvi vedere)
I cani non hanno il concetto di passato e presente come noi, per questo motivo è importante ricordare è che il rinforzo deve avvenire immediatamente dopo l’azione; anche solo qualche secondo di ritardo e sarà troppo tardi perchè il cane non saprà fare la connessione tra l’azione e la conseguenza.
Punire il cane picchiandolo non solo non serve a nulla, ma porterà il cane ad avere paura di voi e non fidarsi più, rischiando quindi di rovinare il vostro rapporto con lui.

Come le persone, i cani imparano meglio quando sono felici e rilassati. Usando il metodo del premio, il cane impara ad essere attento e fiducioso nei confronti del proprietario e sarà incoraggiato a provare un’azione sapendo che potrebbe ricevere un premio, invece che essere ansioso ed aver paura di sbagliare e quindi magari astenersi dal farlo.

Ignorare tutti i comportamenti non voluti è la soluzione più efficace, soprattutto se ciò che vuole il cane in quel momento è attenzione da voi. Sgridare il cane è una forma di attenzione, e, anche se negativa, dal punto di vista del cane è meglio di niente. Ad esempio se il cane abbaia per farvi tirare la pallina, giratevi di spalle ed ignoratelo: nel momento in cui smette di abbaiare prendete la pallina e lanciatela.

Qualsiasi cosa cercherete di insegnare al vostro cane tenete sempre a mente questi concetti fondamentali:
– Se avete un cucciolo, incominciate ad insegnarli le buone maniere e stabilite le regole fin dal primo giorno che arriva in casa vostra. Non è mai troppo presto per imparare e fare eccezioni all’inizio significherebbe solo avere un cane più confuso quando cambierete le regole.
– Siate coerenti (se al cane non è permesso salire sul divano, non fate eccezioni o il cane diventerà confuso e l’unica cosa che imparerà è che le regole sono fatte per essere infrante)
– Richiedete cose semplici. Fate in modo che non sbagli per poterlo premiare e se il cane sembra confuso o non obbedisce non è per farvi un dispetto, ma è perché non capisce cosa vi aspettate da lui; cercate quindi di semplificare ulteriormente.
– Mantenete le lezioni brevi (5 – 10 minuti) perchè i cani, soprattutto cuccioli, hanno la capacità di concentrarsi solo per brevi periodi. Cercate di smettete prima che il cane si stanchi per mantenere sempre alto il suo interesse
– I cani imparano prima il linguaggio del corpo che non le parole: è bene quindi accompagnare ogni comando con un segnale chiaro e preciso.
– Terminate sempre con qualcosa di positivo, come un bel gioco o una passeggiata. – Incominciate con poche distrazioni ed aumentatele gradualmente
– Se il cane impara ad obbedire ad un comando in casa vostra non è detto che lo faccia anche in strada. I cani non sanno generalizzare, dovrete quindi ripetere in posti ed occasioni differenti per perfezionare.
– Pazienza, pazienza, pazienza. Ve ne servirà molta. Se vedete che le cose non vanno per il verso giusto e voi non siete dell’umore adatto è inutile insistere: fermatevi, fate una pausa e riprendete in un altro momento.

 

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L’importanza della socializzazione

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La socializzazione è una fase importantissima per lo sviluppo mentale equilibrato del cane e per prevenire l’aggressività. Da quando nascono, fino alle otto settimane di vita, stando con i fratelli e la madre imparano a comportarsi “da cani”, a comunicare e a rapportarsi con i propri simili. Per questo motivo non dovrebbero mai essere portati via dalla cucciolata prima di quel tempo. Il momento più critico per la socializzazione, un processo che comunque continua per tutta la vita, è tra le 4 e le 16 settimane di vita.

Fare socializzare il nostro cane significa esporlo al maggior numero di stimoli possibili, assicurandosi che le esperienze siano sempre positive, per prepararlo alla vita e insegnargli il modo corretto di comportarsi in tutte le situazioni. 
In questo modo il cane si abituerà a tutto ciò che lo circonda, imparando a non averne timore. All’inizio è importante esplorare ambienti tranquilli, dove il cane si può sentire più sicuro, per poi spostarsi gradualmente in ambienti più trafficati e rumorosi senza mai creare pressioni eccessive sul cane.

In città 
Il cucciolo si deve abituare agli odori e ai rumori del traffico, ai movimenti di pedoni, biciclette, moto ecc. Cominciate da strade secondarie e tranquille per poi gradualmente passare a strade più trafficate.

In campagna
Cercate di abituarlo non solo all’ambiente, agli odori e rumori della campagna, ma anche ai diversi animali (vacche, pecore, cavalli ecc).

In macchina
Incominciate dal primo giorno con brevi e regolari tragitti che terminano con qualcosa di positivo (come una bella passeggiata o un gioco). Evitate di dare cibo al cane prima di metterlo in macchina e fatelo viaggiare nella parte dell’auto dove viaggerà da adulto (non permettetegli di stare in braccio solo perché è un cucciolo). Quando crescerà potrebbe non capire la differenza ed è probabile che non accetti di buon grado il cambio di posizione.

Rumori domestici
Esponetelo gradualmente ai rumori dell’aspirapolvere, della lavatrice e di tutti quegli oggetti domestici che vengono utilizzati nella vita di tutti i giorni.

Altre persone e bambini
Assicuratevi che venga a contatto con il maggior numero di persone possibili, di diversa età e fisionomia (uomini, donne, bambini di tutte le età, alti, bassi, con barba, grassi, magri ecc.). Controllate tutti gli incontri, specialmente quelli con i bambini.

Amici e visitatori
Dovrà imparare a non aver paura degli amici e delle persone che verranno a visitare la vostra casa (che non dovranno scappare se lui abbaia) per evitare che una volta cresciuto mostri aggressività nei loro confronti.

Altri cani
La convinzione che cani maschi non possono andare d’accordo tra di loro è un errore molto comune. Questo problema si può infatti facilmente evitare socializzando il cucciolo con i propri simili, non appena il corso di vaccinazioni è terminato, cercando di interferire il meno possibile: in questo modo il cucciolo potrà sviluppare la capacità di comunicare indipendentemente dal sesso degli altri cani.

Pulizia ed esame fisico
Per abituarlo a essere maneggiato, inizialmente dovrete spazzolare il cane ogni giorno, anche se si tratta di una razza a pelo corto. Abituatelo inoltre a essere trattenuto per un controllo completo (orecchie, bocca, occhi, pelo, zampe, coda). Premiate con dei bocconcini qualsiasi risposta positiva ed accettazione.
Oltre a queste raccomandazioni, pensate a tutti quei posti, persone e situazioni che il cane probabilmente incontrerà da adulto e incominciate a esporlo ad esse ripetutamente fin da cucciolo.

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Quando abbaia eccessivamente

Category : Consigli per cani

Abbaiare, guaire, ululare e ringhiare sono tutti strumenti di comunicazione naturali nei cani. L’abbaiare non viene considerato un problema fino a quando non diventa eccessivo.

Le cause possono essere molteplici e la chiave per risolvere il problema sta proprio nel capire qual è lo stimolo esterno che scatena il comportamento. Capire perché il cane abbaia vi aiuterà a stabilire la soluzione migliore.

Noia e frustrazione
Lo stile di vita al giorno d’oggi ci porta a passare molte ore fuori casa per lavoro o per altri motivi e troppo spesso i nostri cani finiscono per passare lunghe giornate soli e confinati in piccoli appartamenti senza possibilità di sfogo. Il cane, animale sociale e generalmente molto attivo, trovandosi solo e senza nulla da fare si annoia, diventando frustrato.
In questi casi troveranno un modo per intrattenersi, come mordicchiare tutto ciò che trovano alla loro portata, rovistare nella spazzatura e combinare disastri di ogni genere.
Alcuni di loro trovano nell’abbaiare un modo per alleviare questa frustrazione ed una volta imparato, se non lo si modifica, questo atteggiamento può solo peggiorare, arrecando fastidi al vicinato che possono tradursi in problemi concreti per i proprietari.

In questo caso l’unica soluzione è fornire al vostro cane stimoli mentali ed esercizio fisico adeguati alle sue necessità. Prima di andare al lavoro fategli fare una lunga passeggiata non limitata all’espletamento dei bisogni fisiologici (se ne avete la possibilità anche una bella corsa senza guinzaglio): un cane stanco sarà sicuramente più tranquillo una volta a casa. Fate lo stesso nella pausa pranzo e se voi non avete la possibilità di tornare a casa cercate qualcuno che lo faccia per voi, un amico un parente o un dog-sitter.
La sera cercate di passare del tempo con lui giocando e insegnandogli dei comandi, tenendo conto che non è la quantità del tempo che conta ma la qualità.
L’esercizio mentale li stanca molto più di quello fisico.
Potrete inoltre trovare sul mercato dei giocattoli in gomma molto resistenti, che possono essere riempiti con del cibo e stimolano il cane a pensare tenendolo impegnato per un po’quando è solo.
Invece di dargli il cibo dalla ciotola, provate a nascondere la porzione giornaliera in vari angoli della casa prima di uscire. La ricerca del cibo lo terra impegnato e lo stimolerà a pensare.
Potete fare lo stesso con dei giocattoli o ossa da masticare; variate ogni giorno e per il vostro cane sarà sempre una sorpresa.

Insicurezza, paura
Tutti gli animali hanno una naturale paura di ciò che non conoscono e l’abbaiare è un modo per assicurarsi che qualsiasi sia la fonte di paura, essa resti distante.
Un cane spaventato, se spinto oltre il suo limite di sopportazione, può reagire in due modi: scappare o attaccare. Appare quindi evidente come sia importante aiutare il cane a superare queste paure, attraverso un’attenta e corretta socializzazione e premiando tutti i comportamenti rilassati.
Mai punire il cane: questo lo renderebbe solamente più ansioso. Evitate anche di accarezzarlo e parlare con lui nel momento in cui sta abbaiando perché questo verrebbe inteso come un premio e porterebbe solamente ad un peggioramento del problema. Aspettate invece che si calmi e solo a questo punto dategli le attenzioni che si merita.

Richiesta di attenzioni
Questo problema viene generalmente peggiorato dai padroni che involontariamente premiano il cane. Il cane abbaia per richiedere attenzioni, il padrone per farlo stare buono gli offre un biscottino o una carezza, il cane si calma.
Il problema viene risolto al momento ma quello che il cane sta imparando è che se abbaia qualche cosa di buono arriverà e quindi in futuro questo comportamento verrà ripetuto sempre più spesso.
Anche il padrone che sgrida il cane lo sta involontariamente premiando, perché ciò che il cane vuole sono attenzioni e il padrone gli sta dando una considerazione che, anche se negativa, dal punto di vista del cane è meglio di niente.
La cosa migliore in questi casi è ignorare il cane, ossia non parlare, non toccarlo e neanche offrirgli lo sguardo. Giratevi di spalle, meglio ancora lasciate la stanza lasciando il cane da solo; probabilmente la sua prima reazione sarà quella di abbaiare con ancora più vigore ma voi non cedete ora continuate a ignorarlo. Ben presto imparerà che non è questo il modo per ottenere qualche cosa.
Non appena mostra un qualsiasi altro atteggiamento accettabile, premiatelo e offritegli ciò che vuole. Lo stesso vale se il cane abbaia perché vuole uscire, giocare a palla, o qualsiasi altro motivo.

Abbaia ai passanti
Questo spesso diventa un problema specialmente per i cani che passano lunghe ore confinati in giardino. I motivi per cui incomincia a sviluppare questo comportamento possono essere svariati (nella maggior parte dei casi lo fanno per proteggere il loro territorio) ma le conseguenze non cambiano. Il passante arriva (potrebbe essere un pedone, una bici, una moto, il postino), il cane abbaia e il passante se ne va: questo è un meccanismo premiante per il cane, che pensa di essere riuscito nell’intento di farlo scappare abbaiando.
Se nessuno è presente per correggere il cane, è inevitabile che in poco tempo il comportamento peggiorerà, dato che in fondo la pratica rende perfetti.
Cercate di non dargli l’opportunità di praticare questo comportamento, confinando il cane in una parte di giardino più tranquilla lontano dalla strada, oppure alternando alcune ore passate in casa ad alcune (le più tranquille) in giardino e allo stesso tempo fornite al cane altre vie di sfogo fisico e mentale come abbiamo visto prima per i cani annoiati.
Passate del tempo in giardino con il cane; in questo modo potrete controllarlo e correggerlo. Fatevi aiutare da un amico il quale si dovrà avvicinare ma ad una distanza tale da non scatenare una reazione da parte del cane: in questo modo potrete premiare il cane per rimanere calmo. Gradualmente questo amico si dovrà avvicinare sempre di più fino a quando non sarà lui stesso a premiare il cane.
Se in qualsiasi momento il cane reagisce abbaiando, create un rumore che attirerà la sua attenzione ma non verrà associato a voi. Dategli un comando come vieni o seduto (o un qualsiasi comando che il cane già conosce), così potrete premiarlo per aver obbedito. Ripetete lo stesso procedimento con persone diverse.
Il processo potrebbe richiedere del tempo e questo dipenderà dal tipo di cane e da quanto tempo si comporta così (ovviamente più ha praticato e meno sarà facile correggerlo) ma più tempo gli dedicherete e prima imparerà, abbiate pazienza.
Questi sono solo alcuni dei più frequenti situazioni. Se avete problemi e non riuscite a correggere il suo atteggiamento, consultate un comportamentalista referenziato.

Spesso si trovano in commercio dei collari di addestramento che emettono, con un comando a distanza, una dolorosa scossa al collo dell’animale e vengono pubblicizzati come semplice strumento per reprimere l’abbaiare indesiderato. L’uso di questo collari, oltre a essere un reato penale è altamente sconsigliato, perché porta ulteriori gravi danni fisici ed emotivi all’animale.

 

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Aggressività

Category : Consigli per cani

Ringhiare, mostrare i denti, mordere sono tutti comportamenti aggressivi normali e naturali per i cani ma inaccettabili per gli uomini. Dal punto di vista del cane c’è sempre un motivo per un comportamento aggressivo ma, dato che uomini e cani hanno differenti modi di comunicare, molto spesso si creano incomprensioni tra le due specie. Non capendo il motivo per cui il nostro cane si comporta in un certo modo ed agendo molto spesso d’istinto o comunque da esseri umani, tendiamo a peggiorare i problemi comportamentali dei nostri cani senza volerlo.

L’aggressività si può mostrare nei confronti di persone, di altri cani o di entrambi ed è influenzata sia da fattori genetici (razza, età, sesso) sia da fattori ambientali e dalle esperienze che il cane ha avuto.
Dato che si tratta di un problema molto complesso e le potenziali conseguenze sono serie, vi raccomandiamo nei casi più gravi di non improvvisare interventi sul cane e chiedere aiuto ad un comportamentalista referenziato.

Classificazione di tipi di aggressività

Da dominanza
Questa viene in genere descritta come la volontà da parte del cane di sfidare il padrone per innalzare il suo stato sociale nella gerarchia della famiglia. Molto si è detto sul ruolo dei cani in questo ambito, basandosi su studi dei comportamenti dei branchi di lupi. La teoria che il cane si senta parte del nostro branco e che il padrone deve esserne il leader ha portato a stabilire una serie di regole come, ad esempio, dare da mangiare al cane solo dopo che avete mangiato voi, non lasciare che il cane salga su letti e divani, assicurarsi che siate voi i primi a passare attraverso porte e passaggi stretti, non salutare mai il cane per primo quando arrivate a casa ecc. Queste regole avrebbero lo scopo di far capire al cane che il “capo del branco” siete voi e quindi di prevenire un comportamento dominante nei confronti del padrone da parte del cane.

Un branco viene definito come una moltitudine di animali della stessa specie riuniti. I cani sono molto diversi da noi fisicamente, hanno un odore diverso, non si comportano come noi, vivono su regole e valori differenti, in altre parole apparteniamo a due specie completamente diverse; e allora ci chiediamo: possono davvero i cani sentirsi parte del nostro branco? Nonostante la psicologia canina abbia sempre supportato l’ipotesi che la dominanza fosse relazionata alla gerarchia sociale, gli studi più recenti svolti a livello internazionale dai professionisti più accreditati indicano una nuova interpretazione del fatto, che scioglierebbe i nostri dubbi: non si tratterebbe infatti di una questione di gerarchia, ma di più semplice controllo delle risorse.

Questo spiegherebbe perché alcuni cani diventano aggressivi se cerchiamo di spostarli dal posto che normalmente occupano sul divano o sono possessivi con cibo e giocattoli. Quello che in genere viene definito un cane dominante è in realtà un animale che controlla la situazione e protegge le risorse che per lui sono importanti, perché il padrone non gli ha mai insegnato diversamente.

Un altro errore comune è quello di descrivere un cane dominante come un cane aggressivo, testardo ed estremamente disobbediente (questa descrizione è più adatta per un cane che non è stato socializzato correttamente, che non ha ricevuto nessun tipo di educazione e addestramento, estremamente pauroso o che ha subito qualche forma di maltrattamento). In realtà un cane dominante è un cane molto confidente, calmo e sicuro di se in ogni situazione e quasi mai deve mostrare aggressività per imporre il proprio stato sociale: questo fa di lui un “leader”.

Da paura
L”aggressività da paura si ha quando accade una reazione difensiva da parte di un cane che crede di essere in qualche modo in pericolo. Non sono tanto le vostre intenzioni a scatenare questo tipo di reazione, ma è il modo in cui il cane percepisce la situazione (ad esempio un estraneo che cerca di abbracciare un cane: questo è un comportamento naturale per gli uomini per mostrare affetto, ma potrebbe essere intesa dal cane come una situazione pericolosa e quindi reagire di conseguenza). Questo tipo di aggressività si può anche manifestare negli incontri con altri cani, specialmente in soggetti che non hanno ricevuto una corretta socializzazione.

Territoriale, protettiva, possessiva
Questi tre tipi di aggressività sono molto simili tra loro poiché in tutti i casi il cane protegge una risorsa che per lui ha valore. L’aggressività territoriale è di solito associata alla difesa della vostra proprietà, ma si può anche estendere a tutte quelle aree che il cane frequenta spesso, come la zona intorno alla casa o il parco dove lo portate per fare esercizio. Protettiva si riferisce all’aggressività verso altre persone o animali che il cane percepisce come potenzialmente pericolose per la sua famiglia. L’aggressività possessiva è quella di un cane che cerca di difendere cibo, giocattoli o altri oggetti che per lui hanno valore, come anche un semplice tovagliolo rubato dalla spazzatura.

Reindirizzata
Se il comportamento aggressivo del cane viene stimolato da una persona, un oggetto o una situazione ed il cane non ha la possibilità di sfogare questa emozione verso la fonte, potrebbe accadere che reindirizzi l’aggressività verso qualcun altro più alla portata. Un esempio molto comune è quando due cani confinati in un giardino, si eccitano, abbaiano e ringhiano quando un altro cane passa all’esterno e non potendo però attaccare questo cane, si attaccano a vicenda.

Predatoria
Avviene in genere verso persone, animali e oggetti in movimento. In genere il cane si limita a rincorrere ma senza mai concludere l’azione.

Cose da fare

– Prima cosa un controllo con il vostro veterinario, per verificare che la causa dell’aggressività non sia un problema medico (l’aggressività a volte può essere scatenata da un dolore)
– L’aggressività e’ un problema talmente serio e complesso che dovrete chiedere aiuto ad un professionista serio e referenziato, perché i problemi di aggressività non spariscono magicamente, anzi tendono col tempo a peggiorare.
– Prendete le dovute precauzioni perchè voi siete i responsabili del vostro cane. Fino a quando il problema non sarà risolto con l’aiuto di un professionista, tenetelo al guinzaglio e se necessario con museruola in luoghi pubblici.
– Evitate di esporlo a tutte quelle situazioni che scatenano in lui aggressività.
– Se il cane è possessivo verso cibo o oggetti, tenete questi fuori dalla sua portata. In caso di emergenza, quando ad esempio il cane ruba una vostra scarpa, evitate di portargliela via ma cercate piuttosto di fare cambio con qualcos’altro, ad esempio un biscotto.
– Sterilizzate e castrate il vostro cane. I cani interi hanno più probabilità di mostrare aggressività da dominanza, protezione e territorialità.

Cose da non fare

– Punire il cane non aiuta, anzi tende a peggiorare il problema
– Non incoraggiate comportamenti aggressivi ed evitate giochi di forza, come tiro alla fune o la lotta.

 

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Category : Consigli per cani

Se il cane non conosce il comando del richiamo o si lascia distrarre facilmente e il legame che ha con voi non è ancora abbastanza forte, allora è consigliabile tenere il cane al guinzaglio lungo durante le passeggiate; questo assicurerà che nulla andrà per il verso sbagliato fino a quando, con la pratica, la sua risposta al richiamo migliorerà.

Per il suo addestramento dovrete partire in un’ ambiente sicuro e controllato, con poche distrazioni, possibilmente in casa vostra, nel giardino o in uno spazio recintato.

Prima di iniziare:
– assicuratevi che il cane indossi un collare della misura giusta, ossia che non scivola fuori dalla sua testa;
– assicuratevi che tutta la famiglia utilizzi lo stesso comando, ad esempio “vieni” o “torna”;
– cercate di mantenere un linguaggio del corpo rilassato, piegandovi sulle ginocchia con le braccia aperte e sorridendo quando lo chiamate; questo invoglierà il cane a venire verso di voi;
– usate un tono di voce felice ed eccitante;
– è bene fare pratica prima che il cane abbia ricevuto il suo pasto. Un cane affamato avrà più motivo di tornare da voi per un bocconcino;
– cercate di rimanere rilassati e avere molta pazienza;
– provate due o tre volte al giorno tutti i giorni per brevi periodi (5-10 minuti) per evitare che il cane si annoi.

Prima fase: nella vostra casa
– Preparate dei bocconcini saporiti e divideteli in piccole porzioni (per evitare che venga sovralimentato toglieteli dalla porzione totale di cibo giornaliera);
– quando il cane non sta mostrando interesse in voi chiamatelo, utilizzando solo il suo nome (potrebbe aver bisogno di incoraggiamento);
– quando viene da voi offritegli un piccolo premio di cibo ma ,per ora, non premiatelo verbalmente o fisicamente;
– se il cane decide di non tornare, fermate l’esercizio ed ignoratelo per 5-10 minuti prima di riprendere;
– ripetete per 2 o 3 giorni.

Seconda fase: sempre in casa
– Ripetete la fase 1 ma questa volta introducendo il comando e il guinzaglio: con il guinzaglio affianco a voi appoggiato sul pavimento, chiamate il cane con il suo nome seguito dal comando che avete scelto;
– aspettate che il cane vi tocchi, poi gentilmente mettetegli il guinzaglio, offritegli un premio e liberatelo di nuovo.

Terza fase: all’esterno – cane al guinzaglio
– Quando il cane ha imparato il richiamo in casa, potrete passare all’esterno;
– tenete il cane a guinzaglio (è necessario uno lungo qualche metro per dare la possibilità al cane di allontanarsi un po’);
– assicuratevi di far pratica con il cane a stomaco vuoto;
– risulta molto importante allenarsi in posti diversi, partendo da un posto tranquillo dove ci sono poche distrazioni per aumentare gradualmente le distrazioni;
– dovrete cercare di essere interessanti per spingere il cane a voler stare con voi e tornare quando lo chiamate. Oltre ai premi in cibo potrete offrirgli un gioco o delle coccole ma cercate sempre di mostrare molto entusiasmo, quando il cane viene da voi.

Quarta fase: all’esterno – cane libero
– Quando vi sentirete abbastanza sicuri del fatto che il cane torni da voi tutte le volte che lo chiamate potrete lasciarlo libero, di nuovo partendo da un posto con poche distrazioni;
– aumentate gradualmente le distrazioni (rumori, altre persone, altri cani) e cercate di addestrarlo in tanti posti diversi;
– cercate di non affrettare le fasi: se il cane non torna, non è perché vuole essere disobbediente, ma è perché ancora non ha imparato bene. Fate un passo indietro e dategli più tempo prima di aumentare di nuovo le distrazioni.

Più praticherete e più velocemente il cane imparerà.
Evitate durante la passeggiata di richiamare il cane solo per metterlo a guinzaglio e portarlo a casa o ben presto assocerà il richiamo alla fine del divertimento.
Mai punire il cane quando torna da voi, (anche se ci ha messo troppo tempo nel tornare o ha fatto qualche cosa di sbagliato mentre era lontano): penserà che lo punite per essere tornato e quindi in futuro tornerà da voi sempre meno volentieri.

 

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