Category Archives: consigli per viaggi

Come proteggere i pet dalle alte temperature

A patire la canicola non sono soltanto gli uomini ma anche gli animali. Cani e gatti non “sudano” come noi e, per abbassare la loro temperatura corporea (già normalmente intorno ai 38,5°), aumentano i ritmi respiratori. Pertanto gli si deve sempre garantire un luogo ombreggiato e ventilato, acqua fresca, cibo leggero e facile da digerire.

Ecco allora alcune semplici regole per garantire un’estate serena anche ai nostri cari animali:

1) Non “dimenticare” mai un animale incustodito dentro l’auto: in questo periodo la temperatura interna dell’abitacolo sale rapidamente, anche con i finestrini aperti, e può raggiungere fino a 70°. Lasciarli nell’abitacolo dunque è una disattenzione che può condannarli a morte.

2) Se si dovesse notare un animale chiuso all’interno di un’automobile prestare attenzione ai sintomi di un colpo di calore (problemi di respirazione, spossatezza generalizzata). In questi casi un intervento immediato può salvargli la vita: se non si riuscisse a rintracciare il proprietario dell’autovettura, chiamare subito le forze dell’ordine chiedendo di far intervenire un carro attrezzi per spostare l’auto all’ombra. Fino al loro arrivo, è necessario abbassare la temperatura interna: bagnando la carrozzeria dell’auto, versando dell’acqua all’interno dei finestrini nel caso non fossero completamente chiusi per bagnare l’animale o farlo bere, sistemando giornali, teli o cartoni sul parabrezza e sui finestrini. In casi estremi è accaduto che cittadini abbiano rotto il finestrino dell’automobile per soccorrere il quattrozampe ed evitargli una morte certa. In queste circostanze l’ENPA, considerando come prevalente la salvezza dell’animale, offre il proprio sostegno legale.

3) In caso di ipertermia (la pelle scotta, l’animale barcolla o ha difficoltà a respirare) è necessario abbassare la temperatura all’animale bagnandolo con acqua fresca e applicando nell’interno coscia i siberini (i contenitori quadrati che contengono acqua ghiacciata e che vengono usati per tenere bassa la temperature dei frigoriferi portatili) coperti con una busta o con del tessuto per evitare di ferire la pelle dei quattrozampe.

4) Non costringere i cani a sforzi eccessivi. Sono assolutamente da evitare le passeggiate nelle ore più calde della giornata: oltre al colpo di calore, l’animale può scottarsi le zampe sull’asfalto arroventato. E’ consigliabile portare con sé una bottiglietta di acqua e una ciotola. Da evitare anche le gare o le attività sportive.

5) Anche i pet sono soggetti alle scottature solari. È possibile proteggerli applicando una crema solare ad alta protezione alle estremità bianche e sulle punte delle orecchie prima di farli uscire.

6) Per i pesciolini: l’ENPA ricorda che obbligare questi animali a vivere in un acquario significa infliggere loro inutili sofferenze. Tuttavia, chi dovesse possedere un acquario non dovrebbe esporlo al sole diretto. E’ inoltre importante cambiare l’acqua regolarmente avendo cura di togliere le alghe che si formano. Chi avesse un laghetto in giardino deve riempirlo regolarmente per compensare l’acqua che evapora e sostituire così l’ossigeno perso. Lo stesso vale per canarini e criceti che non dovrebbero essere costretti alla cattività e che, comunque, non dovrebbero mai essere lasciati sul balcone al sole diretto; le gabbiette vanno posizionate in un luogo fresco, arieggiato e ombreggiato.

7) Attenzione ai parassiti. Meglio applicare preventivamente un antiparassitario adatto alla specie e alla taglia: alcuni prodotti per cani possono essere letali per i gatti. Per i cani è fondamentale prevenire le punture dei flebotomi (sono simili alle zanzare) che possono trasmettere la leishmaniosi. In commercio sono disponibili anche preparati a base di olio di Neem, potente disinfettante e antiparassitario, che non presenta alcuna controindicazione anche per i soggetti più sensibili.

8) Allarme parassiti anche per i conigli e le cavie. In questo caso è necessario ispezionare attentamente ogni giorno l’animale per verificare l’eventuale presenza di uova di mosche sul pelo (infestano anche i cani), tenere pulito il luogo in cui vivono e cambiare almeno due giorni alla settimana la lettiera o il fondo.

In caso di dubbi è consigliabile consultare il proprio veterinario di fiducia. Le oltre 150 sezioni ENPA presenti sul territorio nazionale sono comunque a disposizione con ulteriori consigli e indicazioni.

(documento pubblicato nelle news di ENPA – 17 giugno 2013)

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In vacanza con il gatto

Se avete la possibilità di portare con voi in vacanza il vostro animale, seguite alcune buone regole di comportamento per evitare spiacevoli incidenti. Capita più facilmente infatti che gli animali domestici, quando ci accompagnano in villeggiatura, vengano smarriti o subiscano incidenti, avendo più facili via di fuga rispetto alla vita in appartamento.

Inoltre alcuni gatti soffrono il semplice trasporto in auto e il loro malessere (che spesso esita nel vomito) è indipendente dal fatto che viaggino a stomaco vuoto o pieno e quindi l’opportunità di muoversi con il proprio gatto al seguito va sempre considerata ogni volta che dobbiamo affrontare un viaggio.

Dobbiamo quindi fare una corretta valutazione relativa ai rischi e pericoli che potremmo incontrare. Se vogliamo consentire al gatto di uscire dall’abitazione, la clausola essenziale è che l’animale sia sterilizzato poiché, contrariamente, il suo istinto d’accoppiamento lo porterà ad allontanarsi da casa e a non tornare. Dovrà sempre essere il gatto a uscire scegliendo autonomamente il momento giusto. Non forzatelo mai: il risultato sarebbe quello di spaventarlo e renderlo nervoso. Quando farete uscire il gatto di casa dovrete prima di tutto aver chiuso, per quanto possibile, tutte le potenziali vie di fuga che diano accesso diretto a strade trafficate o altri pericoli.

Le prime uscite dovranno essere brevi e con voi sempre presenti. Il gatto potrebbe essere molto nervoso perché tutto sarà nuovo per lui e quindi molto entusiasmante o allarmante. Cercate di farlo uscire quando è a stomaco vuoto: in questo modo avrete un chance in più di farlo rientrare in casa richiamandolo con il cibo (ad esempio agitando la scatola dei croccantini). Aumentate gradualmente il tempo che il vostro gatto passa fuori casa e, quando ritorna, premiatelo sempre dandogli cibo a lui gradito. Utilizzate un collarino con medaglietta che riporti i vostri dati, in modo da consentire una facile restituzione dell’animale qualora fosse rinvenuto da terzi. Ricordate sempre di lasciarlo libero di uscire solo quando voi siete presenti, perché contrariamente, se gli succedesse qualcosa, nessuno potrebbe soccorrerlo. È assolutamente importante sottolineare che, qualora transitassero nel vostro giardino gatti randagi anche solo di passaggio, il rischio che il vostro gatto si ammali è alto: venendo a contatto con escrementi o saliva di altri gatti potrebbe infatti contrarre patologie infettive gravi e non curabili come la Felv ( Leucemia Felina), estremamente diffusa negli animali randagi.

Cosa fare se non è possibile portare il nostro gatto in vacanza e preferiamo non lasciarlo in pensione?

Non sempre è possibile portare i nostri animali con noi quando andiamo in vacanza. La soluzione migliore che possiamo consigliarvi è quella di trovare una persona fidata (portinaio, amici o parenti) che sia disposta a venire a casa vostra per alimentare e pulire la cassetta del vostro gatto, anche una sola volta al giorno. In questo modo l’animale, restando nel suo ambiente, non verrà privato della sua libertà e sarà accudito come solitamente viene fatto da voi. Optando invece per una pensione, il vostro gatto si troverebbe inevitabilmente di punto in bianco in una gabbia che, per quanto grande possa essere, verrà vista come un ambiente sconosciuto dove, oltre a rumori, odori e persone a lui sconosciute, ci saranno anche molti altri animali a lui perfettamente estranei. 

Se il gatto potesse scegliere, senza alcun dubbio, tra l’essere messo in una gabbia e lo stare anche da solo per un certo periodo nella sua amata casetta, crediamo che opterebbe per la seconda soluzione. L’unico accorgimento da prendere in questi casi è togliere ciò che senza una vostra supervisione potrebbe diventare un pericolo per gli animali (come piante che se ingerite potrebbero creare problemi o accesso a balconi che senza il vostro controllo diventerebbero luogo poco sicuro).

Cosa fare quando l’unica opzione possibile è la pensione?

Anche se l’utilizzo di una pensione per animali dovrebbe essere ridotto soltanto ai casi di reale necessità, per evitare inutili traumi all’animale, è importante che la scelta della pensione sia fatta in modo responsabile. Presso le diverse associazioni protezionistiche giungono spesso segnalazioni riguardo alle condizioni in cui molte pensioni custodiscono gli animali e molti proprietari, specie durante il periodo estivo quando vi possono essere condizioni di sovraffollamento, ritrovano il proprio cane o gatto in condizioni ben diverse da quelle in cui lo hanno consegnato. Le cause di questi inconvenienti sono diverse.

Talvolta questo accade per patologie che insorgono durante il periodo di soggiorno e sono imputabili alla scarsa attenzione del proprietario (animali consegnati in condizione di salute non buona, vaccinazioni non eseguite, eventuali allergie non segnalate, ecc.) ma il più delle volte è l’improvvisazione di molti gestori di pensioni la vera causa dei problemi, con conseguente danno per gli animali affidati alla loro custodia.
Come fare quindi per scegliere la migliore pensione per il nostro quattro zampe? ENPA, non volendo suggerire un elenco di strutture, può fornire una serie di consigli utili per valutarle al meglio e trovare la soluzione ottimale per la permanenza del nostro amico peloso, evitando con molta probabilità di incorrere nei problemi di cui abbiamo parlato. Ad ogni modo, attenendosi alle raccomandazioni fornite, sarà comunque possibile evitare, in caso di contenzioso, di non essere in possesso della documentazione utile per poter intentare un’eventuale causa di risarcimento danni.

Di seguito trovate un elenco dei consigli che riteniamo più importanti.

  1. Fare sempre un sopralluogo nella pensione, prima di lasciare Fido o Micio, per verificare personalmente il tipo di servizio offerto e che l’ambiente in cui verrà ospitato il nostro amico sia dotato di box sufficientemente spaziosi, costruiti con materiali facilmente lavabili/disinfettabili e organizzati in modo da non creare traumi o ferite all’animale (ad esempio vecchie reti arrugginite). È inoltre fondamentale che ogni animale abbia il suo box per evitare condizioni di promiscuità.
  2. Non rivolgersi ai negozi di animali, che generalmente non hanno una pensione e per questo utilizzano spazi insufficienti ad ospitare dignitosamente i nostri amici e/o si affidano a pensioni di terzi dove diventa complicato mantenere un adeguato margine di controllo.
  3. Lasciare in pensione soltanto animali sani, possibilmente in età adulta e preventivamente abituati a periodi di distacco dal proprietario. A questo scopo per l’animale sarebbe importante avere la possibilità di abituarsi in modo graduale alla nuova sistemazione attraverso alcune “visite esplorative”: prima lasciandolo alla pensione per un a giornata (dalla mattina alla sera) e poi, a distanza di una settimana, per 24-36 ore; in questo modo non subirà traumi da separazione improvvisa e sarà inoltre possibile controllare l’efficienza e la sensibilità degli addetti, la compatibilità con altri eventuali animali e l’igiene dell’ambiente.
  4. Vaccinare gli animali prima dell’affidamento al fine di ottenere una copertura il più possibile efficace contro le maggiori malattie di natura virale effettuando anche trattamenti antiparassitari. Richiedete al medico curante di rilasciarvi un certificato in cui si attesti che l’animale è in buona salute, da consegnare in copia al titolare della pensione.
  5. Accertarsi che la pensione disponga di un adeguato servizio veterinario in grado di esaminare accuratamente gli animali. Non dimenticare di lasciare uno o più recapiti telefonici al responsabile della pensione affinché possa contattarvi nel caso in cui dovessero insorgere problemi di salute o di altra natura dell’animale.
  6. All’atto della consegna dell’animale chiedere espressamente che venga rilasciata una ricevuta dell’avvenuto ritiro.
  7. Segnalare alla struttura eventuali allergie a farmacio alimenti.
  8. Incaricare, se possibile, qualche amico o conoscente di recarsi saltuariamente a far visita all’animale per constatare le sue condizioni di salute.
  9. Al ritorno dalle vostre vacanze, una volta ritirato l’animale (non dimenticate la ricevuta di pagamento), sarebbe preferibile portarlo dal veterinario per una visita di controllo. Se l’animale presenta qualche malattia o ha un problema riconducibile ai giorni di degenza in pensione, si consiglia di inviare una raccomandata (con una copia del certificato rilasciato dal veterinario) ai titolari entro otto giorni a partire dalla data della diagnosi evidenziando quanto rilevato. Questa comunicazione è indispensabile se si vuole ufficializzare il reclamo con le correlative finalità legali.

 

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Come scegliere la pensione ideale

Anche se l’utilizzo di una pensione per animali dovrebbe essere ridotto soltanto ai casi di reale necessità, per evitare inutili traumi all’animale, è importante che la scelta sia fatta in modo responsabile.

Presso le diverse associazioni protezionistiche giungono spesso segnalazioni riguardo alle condizioni in cui molte pensioni custodiscono gli animali e molti proprietari, specie durante il periodo estivo quando vi possono essere condizioni di sovraffollamento, ritrovano il proprio cane o gatto in condizioni ben diverse da quelle in cui lo hanno consegnato. Le cause di questi inconvenienti sono diverse.

Talvolta questo accade per patologie che insorgono durante il periodo di soggiorno e sono imputabili alla scarsa attenzione del proprietario (animali consegnati in condizione di salute non buona, vaccinazioni non eseguite, eventuali allergie non segnalate, etc.) ma il più delle volte è l’improvvisazione di molti gestori di pensioni la vera causa dei problemi con conseguente danno per animali affidati alla loro custodia. ENPA, non volendo suggerire un elenco di strutture, può fornire una serie di consigli utili per valutarle al meglio e trovare la soluzione ottimale per la permanenza del nostro amico peloso, evitando con molta probabilità di incorrere nei problemi di cui abbiamo parlato. Ad ogni modo, attenendosi alle raccomandazioni fornite, sarà comunque possibile evitare, in caso di contenzioso, di non essere in possesso della documentazione utile per poter intentare un’eventuale causa di risarcimento danni.

Come scegliere la pensione ideale

  1. Sarebbe opportuno fare sempre un sopralluogo nella pensione, prima di lasciare Fido o Micio, per verificare personalmente il tipo di servizio offerto e che l’ambiente in cui verrà ospitato il nostro amico sia dotato di box sufficientemente spaziosi, costruiti con materiali facilmente lavabili/disinfettabili e organizzati in modo da non creare traumi o ferite all’animale (ad esempio vecchie reti arrugginite). È inoltre fondamentale che ogni animale abbia il suo box per evitare condizioni di promiscuità.
  2. È sconsigliabile rivolgersi ai negozi di animali, che generalmente non hanno una pensione e per questo utilizzano spazi insufficienti a ospitare dignitosamente i nostri amici e/o si affidano a pensioni di terzi dove diventa complicato mantenere un adeguato margine di controllo.
  3. È consigliabile lasciare in pensione soltanto animali sani, possibilmente in età adulta e preventivamente abituati a periodi di distacco dal proprietario. A questo scopo per l’animale sarebbe importante avere la possibilità di abituarsi in modo graduale alla nuova sistemazione attraverso alcune “visite esplorative”: prima lasciandolo alla pensione per una giornata (dalla mattina alla sera) e poi, a distanza di una settimana, per 24-36 ore; in questo modo non subirà traumi da separazione improvvisa e sarà inoltre possibile controllare l’efficienza e la sensibilità degli addetti, la compatibilità con altri eventuali animali e l’igiene dell’ambiente.
  4. È importante vaccinare gli animali prima dell’affidamento al fine di ottenere una copertura il più possibile efficace contro le maggiori malattie di natura virale effettuando anche trattamenti antiparassitari. Richiedete al medico curante di rilasciarvi un certificato in cui si attesti che l’animale è in buona salute, da consegnare in copia al titolare della pensione.
  5. È necessario accertarsi che la pensione disponga di un adeguato servizio veterinario in grado di esaminare accuratamente gli animali. Non dimenticate di lasciare uno o più recapiti telefonici al responsabile della pensione affinché possa contattarvi nel caso in cui dovessero insorgere problemi di salute o di altra natura dell’animale.
  6. All’atto della consegna dell’animale chiedere espressamente che venga rilasciata una ricevuta dell’avvenuto ritiro.
  7. Segnalare alla struttura eventuali allergie a farmaci o alimenti.
  8. Incaricare, se possibile, qualche amico o conoscente di recarsi saltuariamente a far visita all’animale per constatare le sue condizioni di salute.
  9. Al ritorno dalle vostre vacanze, una volta ritirato l’animale (non dimenticate la ricevuta di pagamento), sarebbe preferibile portarlo dal veterinario per una visita di controllo. Se l’animale presenta qualche malattia o ha un problema riconducibile ai giorni di degenza in pensione, si consiglia di inviare una raccomandata (con una copia del certificato rilasciato dal veterinario) ai titolari entro otto giorni a partire dalla data della diagnosi evidenziando quanto rilevato. Questa comunicazione è indispensabile se si vuole ufficializzare il reclamo con le correlative finalità legali.
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Anagrafe Canina Regionale

Cos’è l’anagrafe degli animali da compagnia?
È la registrazione della popolazione canina, felina e di furetti, identificata, presente sul territorio della Lombardia, collegata ai dati del proprietario.

A cosa serve?
A garantire la veloce restituzione degli animali smarriti ai legittimi proprietari. A conoscere la consistenza e la distribuzione della popolazione canina.

Come funziona?
L’animale viene identificato con un microchip, applicato dal Medico Veterinario per via sottocutanea, che contiene un numero di identificazione univoco, rilevato mediante uno specifico lettore. L’applicazione avviene in modo assolutamente rapido, innocuo e indolore. Dopo aver applicato il microchip il Medico Veterinario registra nell’anagrafe degli animali d’affezione il numero, i dati segnaletici dell’animale e i dati relativi al proprietario. Da questo momento l’animale è correttamente iscritto all’anagrafe: al proprietario viene consegnato un certificato di iscrizione, completo dei dati registrati.

È obbligatorio iscrivere gli animali d’affezione all’anagrafe?
L’iscrizione all’anagrafe dei cani, oltre che essere utile per il proprietario, è un obbligo di legge. Il proprietario o il detentore, compreso il commerciante e l’allevatore, deve provvedere all’iscrizione del proprio cane in anagrafe entro 30giorni dalla nascita o entro 15 giorni dal momento in cui ne entra in possesso e comunque prima della sua cessione a qualunque titolo (art. 109 della legge regionale 33/2009). Per gli altri animali d’affezione l’iscrizione è obbligatoria solo in caso di espatrio.

Il mio cane è tatuato: devo comunque provvedere a identificarlo con il microchip?
Se il tatuaggio è stato applicato anteriormente al 1° gennaio 2004 ed è ben leggibile, il cane viene considerato correttamente identificato e non è obbligatorio applicare il microchip. Tuttavia quest’ultimo sistema viene raccomandato perché più affidabile. Il cane identificato con il tatuaggio deve comunque essere iscritto in anagrafe.

Cosa devo fare per iscrivere il mio cane già tatuato in anagrafe?
Il proprietario deve recarsi con il cane o con un certificato di un veterinario che attesti la lettura del tatuaggio, presso:
• il Dipartimento di Prevenzione Veterinario dell’ASL, oppure
• un Medico Veterinario libero professionista accreditato munito di documento di identità e codice fiscale ed eventuali documenti che comprovino la proprietà dell’animale, per l’iscrizione del cane all’anagrafe degli animali d’affezione regionale.

Cosa devo fare per identificare il mio animale?
Il proprietario, con documento di identità e codice fiscale, deve rivolgersi esclusivamente a:
• il Dipartimento di Prevenzione Veterinario dell’ASL, oppure
• un Medico Veterinario libero professionista accreditato, i cui nominativi sono reperibili presso il Dipartimento di Prevenzione Veterinario dell’Asl di residenza.
Il Medico Veterinario provvede contestualmente:
1. all’inoculazione del microchip, che identificherà in modo univoco e permanente l’animale;
2. all’iscrizione dell’animale nell’anagrafe degli animali d’affezione regionale.

A seguito di identificazione il Veterinario rilascia il certificato d’iscrizione all’Anagrafe.

Devo comunicare eventuali variazioni?
Sì, è obbligatorio recarsi al Dipartimento di Prevenzione Veterinario dell’ASL o presso un Medico Veterinario libero professionista accreditato o presso il proprio Comune di residenza per segnalare, entro quindici giorni, i seguenti eventi, che determinano variazioni dei dati presenti in anagrafe:
• variazione di proprietà;
• cambio di residenza;
• decesso dell’animale.

Ho comprato il mio cane da un proprietario che abita in un’altra Regione o stato estero cosa devo fare?
Il nuovo proprietario deve presentarsi presso il Dipartimento di Prevenzione Veterinario dell’ASL, oppure da un Medico Veterinario libero professionista accreditato, con un documento che certifichi il passaggio di proprietà e con fotocopia del documento d’identità e codice fiscale del vecchio e del nuovo proprietario.

Se il cane proviene da uno stato estero deve essere dotato di passaporto.

Ho venduto il mio cane ad una persona che abita in un’altra Regione o stato estero cosa devo fare?
Il proprietario cedente deve presentarsi presso Dipartimento di Prevenzione Veterinario dell’ASL con un documento che certifichi il passaggio di proprietà e con fotocopia del documento d’identità e codice fiscale del vecchio e del nuovo proprietario.

Cosa devo fare se ho smarrito il mio animale o me lo hanno rubato?
La scomparsa del proprio animale deve essere denunciata al più presto e comunque entro sette giorni al Dipartimento di Prevenzione Veterinario dell’ASL o alla Polizia Locale del comune dove si è verificato l’evento.

Devo recarmi all’estero con il mio animale: come faccio ad ottenere il passaporto ed in quali paesi è obbligatorio ?
Il proprietario deve presentarsi per tempo presso Dipartimento di Prevenzione Veterinario dell’ASL con un certificato d’iscrizione all’anagrafe e il certificato di vaccinazione anti rabbica in corso di validità e richiedere l’emissione del passaporto. È utile comunque accertarsi presso il consolato dello stato in cui ci si reca per verificare ulteriori disposizioni sanitarie in vigore. In caso di smarrimento del passaporto è necessario sporgere denuncia ai Carabinieri e successivamente sarà possibile richiederne il duplicato.

Il passaporto non ha scadenza ma per potersi recare all’estero bisogna che la vaccinazione anti rabbica sia in corso di validità e sia stata riportata sul passaporto dal Veterinario che l’ha eseguita. Non è necessario dotarsi di passaporto qualora non si intenda andare all’estero con il proprio animale.

Mi sono separato/a: come faccio ad acquisire il possesso dell’animale ?
Deve presentarsi presso il Dipartimento di Prevenzione Veterinario dell’ASL oppure preso un Medico Veterinario libero professionista accreditato, con un documento che certifichi la volontà di entrambi e con fotocopia del documento d’identità e codice fiscale del vecchio e del nuovo proprietario.

Mia figlia/o minorenne può essere proprietaria di un cane/gatto/a?
No, un animale può essere di proprietà e in detenzione esclusivamente di persone maggiorenni.

Il mio animale ha morsicato una persona: cosa devo fare?
Deve recarsi al Dipartimento di Prevenzione Veterinario o Medico dell’ASL per segnalare l’accaduto. Se la persona morsicata si reca al Pronto Soccorso o dal Medico curante, saranno i medici stessi a trasmettere tale comunicazione per l’osservazione dell’animale.

Il mio animale è stato morsicato da un altro animale: cosa devo fare?
Bisogna recarsi presso il Dipartimento di Prevenzione Veterinario dell’ASL o dal Veterinario di fiducia con l’animale; sarà lo stesso Veterinario a comunicare all’ASL quanto accaduto per l’osservazione dell’animale.

Ho trovato un animale d’affezione cosa devo fare?
Segnalare il ritrovamento alla Polizia Locale o al Dipartimento di Prevenzione Veterinario dell’ASL.

Ho perso un animale d’affezione cosa devo fare?
Segnalarlo alla Polizia Locale o al Dipartimento di Prevenzione Veterinario dell’ASL oppure a un Medico Veterinario libero professionista accreditato all’accesso alla Banca Dati degli Animali d’Affezione, così che tale informazione possa essere registrata in anagrafe.

Per maggiori informazioni visitare la nostra pagina dedicata.

Quanto costa microchippare/registrare ?
Le tariffe sono pubblicate presso i il Dipartimenti di Prevenzione Veterinaria delle ASL e presso gli studi dei Medici Veterinari liberi professionisti accreditati all’accesso alla Banca Dati degli Animali d’Affezione. La tariffa in vigore presso le ASL è di circa € 15.

Quali sanzioni sono previste se non iscrivo il mio cane all’anagrafe?
In caso di mancata iscrizione del proprio cane in anagrafe, o di omessa segnalazione di variazione dei dati registrati è prevista una sanzione amministrativa da € 25 a € 150, fatte salve le ipotesi di responsabilità penale.

Fonte: www.anagrafecaninalombardia.it

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Navi e Traghetti

Category : consigli per viaggi

I cittadini che intendono trasportare il loro animale in nave o in traghetto devono sempre specificare la sua presenza al momento della prenotazione, in modo da potere conoscere le modalità previste da quella determinata compagnia marittima per il trasporto e l’ammontare delle eventuali tariffe.

Cani: generalmente, sulle navi e i traghetti nazionali e internazionali, i cani devono viaggiare muniti di guinzaglio e museruola. In certi traghetti esiste uno spazio adibito a canile dove il cane può essere ricoverato se la sua presenza è di disturbo per il personale o per gli altri viaggiatori.

Gatti: devono essere alloggiati nel trasportino.

Ricordatevi che su tutte le navi gli animali possono viaggiare solo se sono stati sottoposti alle vaccinazioni obbligatorie e, nel caso ci si rechi all’estero, dovranno essere muniti dell’apposito passaporto.

 

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In treno

Per il trasporto degli animali sulla rete di Trenitalia si applicano le norme previste dal regolamento interno delle Ferrovie dello Stato che riportiamo dal sito di Trenitalia (fonte: www.trenitalia.com):

È ammesso, salvo particolari eccezioni, il trasporto gratuito di cani di piccola taglia, gatti ed altri piccoli animali domestici da compagnia, nella prima e nella seconda classe di tutte le categorie di treni, custoditi nell’apposito contenitore di dimensioni non superiori a cm. 70x30x50 e tale da escludere lesioni o danni sia ai viaggiatori sia alle vetture.
Il trasporto di un cane di qualsiasi taglia è ammesso, provvisto di museruola e guinzaglio, salvo diversa disposizione regionale, sulla piattaforma o vestibolo dell’ultima carrozza, con la sola esclusione dell’orario dalle 7 alle 9 del mattino dei giorni feriali dal lunedì al venerdì, previo pagamento di un biglietto di seconda classe alla tariffa prevista per il percorso effettuato, ridotta del 50%.
[…]
In nessun caso gli animali ammessi nelle carrozze possono occupare posti destinati ai viaggiatori. Qualora rechino disturbo agli altri viaggiatori l’accompagnatore dell’animale, su indicazione del personale di bordo, è tenuto ad occupare altro posto eventualmente disponibile o a scendere dal treno.
Per il trasporto dei cani (anche se racchiusi nell’apposito contenitore), con eccezione del cane guida per non vedenti, è necessario il certificato di iscrizione all’anagrafe canina che deve essere esibito ad ogni richiesta del personale, nonché al momento dell’acquisto del biglietto ove previsto.
L’accompagnatore dell’animale ha l’obbligo di provvedere alla sorveglianza ed è responsabile di tutti i danni eventualmente prodotti dall’animale stesso.

Per viaggiare con Freccia Rossa, Trenitalia indica delle ulteriori condizioni di trasporto con animale.

Italo dedica un’ampia sezione del proprio sito web al trasporto degli animali sui propri treni, che vi consigliamo di consultare.

IMPORTANTE: Con qualsiasi compagnia si voglia viaggiare, ricordiamo che è previsto l’obbligo di esibire in treno il certificato di iscrizione all’anagrafe canina. In caso contrario si è soggetti a penalità e si deve scendere alla prima fermata del treno.

NOTA BENE: Ricordate che, se ci si reca in un Paese estero, il vostro animale deve essere munito del passaporto rilasciato dalla ASL di zona.

 

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Sui mezzi pubblici

A Milano, sui mezzi pubblici ATM, valgono le norme dettate dal regolamento interno dell’Azienda, che riportiamo di seguito.

Cani

Sui mezzi di trasporto pubblico di ATM SpA, di superficie e metropolitani, in servizio nell’area urbana, è ammesso il trasporto di cani, di piccola e media taglia, solo alle seguenti condizioni:

  • tutti i cani devono essere muniti di museruola ed essere tenuti al guinzaglio. Per ogni cane dovrà essere acquistato un biglietto alla tariffa in vigore;
  • l’accesso in vettura dei cani di piccola e media taglia è vietato nelle ore di maggior traffico, ossia dalle ore 7.30 alle ore 9.30 e dalle ore 17.30 alle ore 20.30;
  • fanno eccezione i cani che accompagnano persone non vedenti o ipovedenti che sono ammessi in vettura gratuitamente per l’intero orario di servizio anche se non muniti di museruola; il cane dovrà indossare la museruola solo se esplicitamente richiesto dal conducente o dai passeggeri;
  • su ogni vettura è ammesso il trasporto di un solo cane, sia sui mezzi di superficie che in metropolitana: in particolare per la metropolitana, qualora i vagoni fossero intercomunicanti, può essere trasportato un solo cane all’interno di ogni unità di trazione.

I cani durante il trasporto devono essere tenuti in modo da non arrecare disturbo agli altri passeggeri e non devono ingombrare i passaggi né le portiere di salita e discesa.

Gatti

I gatti sono ammessi al trasporto, previo pagamento di un biglietto a tariffa ordinaria urbana o della tratta interurbana interessata, alle seguenti condizioni:

  • l’animale deve essere chiuso in gabbietta, cesta o altro contenitore di dimensioni non superiori a cm. 50x30x30;
  • la gabbietta, la cesta o il contenitore non devono presentare spigoli vivi o taglienti ed avere foggia tale da non presentare pericolo od intralcio per gli utenti;
  • la gabbietta, la cesta o il contenitore non devono essere sudici o esalanti cattivi odori in modo da non arrecare fastidio e danni a persone o cose.

Qualora nella vettura o nelle stazioni della metropolitana fosse contemporaneamente presente anche un cane, ove si evidenziasse incompatibilità di coabitazione fra le specie, il possessore del gatto deve essere invitato ad occupare un altro posto, a cambiare vettura, al limite abbandonare il mezzo di trasporto o la stazione. Ogni passeggero può trasportare al massimo una gabbietta o un contenitore contenente un gatto.

Uccelli

Gli uccelli sono ammessi al trasporto previo pagamento di un biglietto a tariffa ordinaria urbana o della tratta interurbana interessata, per ogni gabbietta o contenitore se:

  • la gabbietta o il contenitore non superano le seguenti dimensioni cm. 40x30x30;
  • la gabbietta o il contenitore non presentano spigoli vivi o taglienti ed sono di foggia tale da non presentare pericolo per gli altri passeggeri;
  • la gabbietta, o il contenitore non sono sudici o esalanti cattivi odori e sono privi di becchime e abbeveratoi colmi.

Le gabbiette o i contenitori durante il trasporto devono essere tenuti in modo da non arrecare danno e fastidio a persone o cose. Ogni passeggero può trasportare due gabbiette.

Pesci o pulcini

I pesciolini rossi o pulcini sono ammessi al trasporto gratuito con un massimo di due per passeggero se:

  • i contenitori non superano la dimensioni di un normale sacchetto o scatola da scarpe;
  • i contenitori non presentano spigoli vivi o taglienti e sono di foggia tale da non rappresentare pericolo per i passeggeri;
  • i contenitori non sono sudici o esalanti cattivi odori.

I passeggeri che accompagnano animali sono tenuti al riconoscimento di eventuali danni provocati alla vettura, a cose o passeggeri.

 

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In automobile

Il vigente Codice della Strada prevede, a questo proposito, che sia ammesso il trasporto di un singolo animale domestico anche se non separato dal conducente con una rete che gli impedisca l’accesso ai sedili anteriori (art.169 C.D.S.). Va però detto che altre norme del Codice prevedono che il conducente del veicolo non venga disturbato in alcun modo durante la guida e pertanto anche il trasporto di un solo cane in modo non idoneo rappresenta un pericolo e il proprietario può essere multato (a titolo di pure esempio, un cane che salta dal sedile posteriore a quello anteriore in continuazione provoca oggettivamente un disturbo alla guida, così come un animale di taglia grande trasportato sui sedili posteriori può impedire la visuale).

Per ovvi motivi di sicurezza è meglio pertanto che gli animali restino in uno spazio separato dal posto di guida ma non devono ovviamente mai essere alloggiati in un bagagliaio non comunicante con l’abitacolo.

Gatti e altri animali di piccola taglia dovrebbero, per loro sicurezza, viaggiare all’interno di un trasportino.

Gli animali devono essere sempre al riparo dal sole ed avere un sufficiente ricambio di aria. Ovviamente non vanno mai lasciati gli animali chiusi in macchina sotto il sole e, anche se sono all’ombra, non vanno mai lasciati per più di mezzora senza controllarli.

Sconsigliabile anche far viaggiare il cane costantemente con la testa al di fuori del finestrino, anche nei mesi più caldi, perché è dannoso per la sua salute.

Durante i lunghi viaggi è necessario effettuare periodicamente delle soste per permettere al cane di sporcare e di bere.

 

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I documenti necessari per il viaggio

Viaggiare con il proprio animale deve essere fatto responsabilmente ed è necessario tenere in considerazione una serie di documenti da preparare e da portare con sé, a seconda del viaggio e a seconda dell’animale.

Libretto delle vaccinazioni

È il libretto che viene compilato dal proprio medico veterinario che riporta i dati del proprietario, il segnalamento dell’animale (ossia la razza, l’età, il mantello, etc..), le date delle vaccinazioni praticate, il lotto e il numero di serie dei vaccini, la data e la firma del veterinario. Questo libretto ha un valore soltanto generico e può al limite indicare la proprietà dell’animale ma non ha valore legale e non può sostituire mai i certificati sotto descritti. Anche se in alcune dogane è sufficiente presentare questo libretto, la legge non lo considera una vera e propria certificazione ed è quindi sconsigliabile a tutti i cittadini di affidarsi soltanto alla imprecisione, all’ignoranza o al buon cuore dei doganieri.

Passaporto

A decorrere dal 3 luglio 2004, data di applicazione del Regolamento (CE) n.998/2003, è previsto che i cani, gatti e furetti destinati alla movimentazione ai fini non commerciali, siano scortati da un passaporto conforme ad un modello CEE. I passaporti sono numerati progressivamente e riportano tale numero su ogni pagina. È opportuno precisare che fino al 3 luglio 2012 cani, gatti e furetti si considerano identificati se dotati di tatuaggio chiaramente leggibile, oppure di microchip.

Modalità di rilascio del passaporto

Cani: il passaporto viene rilasciato dalla ASL su richiesta del proprietario, per esigenze di espatrio e previa verifica della iscrizione del cane nella anagrafe regionale. Il numero del passaporto e la data di rilascio devono essere registrati nell’anagrafe regionale, ad integrazione dei dati anagrafici esistenti.

Gatti e furetti: il passaporto viene rilasciato dalla ASL su richiesta del proprietario, per esigenze di espatrio e previa iscrizione del gatto o del furetto in una sezione dell’ anagrafe regionale, appositamente realizzata sul sito www.anagrafecaninalombardia.it da parte del medico veterinario.

Ai fini dell’iscrizione, i gatti e i furetti devono essere identificati. Premesso che fino al 3 luglio 2012 si considerano identificati anche se dotati di tatuaggio chiaramente leggibile, è opportuno applicare il microchip.

Tariffe per il rilascio del Passaporto c/o ASL Città di Milano

– A.38.01 primo rilascio passaporto con destinazione Paesi CE (Cap. I, II, III, IV): € 11,57, comprensivo di ENPAV;
– A.38.01 + A.38.02 primo rilascio passaporto con destinazione extra CE (Cap. I, II, III, IV + V, IX, X): € 11,57 + € 5, 78, comprensivi di ENPAV;
– A.38.02 successive attestazioni o legalizzazioni (Cap. V, IX, X) € 5,78, comprensivo di ENPAV.
– A.36.01 per compilazione dei capitoli VI e VII se eseguita da Veterinario ASL:€ 11,57, comprensivo di ENPAV.

Disposizioni relative a movimenti tra Stati membri CEE

A partire dal 3 luglio 2004, in occasione dei movimenti tra Stati membri, cani, gatti e furetti devono essere identificati, registrati in anagrafe e muniti di passaporto rilasciato dai Servizi Veterinari della ASL, attestante l’esecuzione di una vaccinazione antirabbica in corso di validità (effettuata da non oltre 12 mesi).

Vaccinazioni antirabbiche

Se eseguite anteriormente al rilascio del passaporto dovranno essere registrate sullo stesso direttamente dall’ASL, previa verifica della certificazione di vaccinazione e conservazione agli atti della relativa copia. Se eseguite dopo il rilascio del passaporto, potranno essere registrate direttamente sullo stesso, a cura del Veterinario che le ha eseguite.

Cani, gatti e furetti di età inferiore a 3 mesi possono essere movimentati, anche se non vaccinati, purché muniti di passaporto, e purché:

  • abbiano soggiornato dalla nascita nel luogo in cui sono nati, senza entrare in contatto con animali selvatici oppure
  • siano accompagnati dalla madre da cui sono ancora dipendenti.

L’introduzione di cani e gatti in Svezia, Regno Unito e Irlanda, fino al 3 luglio 2009, è inoltre subordinata a: identificazione esclusivamente elettronica (microchip), titolazione di anticorpi contro il virus della rabbia e permanenza nel paese di origine per il periodo prescritto, pari a 6 mesi per Regno Unito e Irlanda, 4 mesi per Svezia. Inoltre, fino a al 3 luglio 2009, cani e gatti di età inferiore a 3 mesi non possono essere oggetto di movimenti verso Svezia, Regno Unito e Irlanda. Sempre fino al 3 luglio 2009, Regno Unito, Svezia e Irlanda subordinano l’introduzione di cani e gatti alle norme specifiche di controllo dell’echinococcosi e delle zecche.

Disposizioni relative al movimento da Paesi terzi
Cani, gatti e furetti provenienti o reintrodotti da Andorra, Islanda, Liechtenstein, Monaco, Norvegia, San Marino, Svizzera, Vaticano o da Antigua e Barbuda, Antille Olandesi, Australia, Aruba, Barbados, Bahrain, Bermuda, Canada,, Cile, Croazia, Emirati Arabi Uniti, Fiji, Isole Falklands, Giamaica, Giappone, Hong Kong, Isole Cayman, Isola di Ascensione, Mayotte, Montserrat, Mauritius, Nuova Caledonia, Nuova Zelanda, Polinesia Francese, Saint Kitts and Nevis, Saint-Pierre e Miquelon, Saint Vincent e Grenadines, Sant’Elena, Singapore, Stati Uniti d’America, Vanuatu, Wallis e Futura, devono essere:

  • identificati con tatuaggio leggibile (fino al 3 luglio 2012) o microchip,
    muniti di passaporto attestante l’esecuzione di una vaccinazione antirabbica in corso di validità;
  • in deroga a quanto sopra, i movimenti tra San Marino, Vaticano e Italia potranno continuare alle condizioni previste dalle norme nazionali vigenti.

Cani, gatti e furetti provenienti o reintrodotti da altri Paesi Terzi devono:

  • essere identificati mediante tatuaggio chiaramente leggibile (fino al 3 luglio 2012) o microchip;
  • essere stati oggetto di titolazione di anticorpi neutralizzanti contro il virus della rabbia pari ad almeno 0,5 UI/ml, effettuata almeno 30 giorni dopo la vaccinazione e 3 mesi prima del movimento. L’attesa di tre mesi prima del movimento non si applica per cani, gatti e furetti nel caso di reintroduzione. La titolazione non si rende necessaria su animali rivaccinati negli intervalli previsti, e già sottoposti a titolazione di anticorpi contro il virus della rabbia.
  • essere accompagnati da un certificato rilasciato da un veterinario ufficiale, conforme al modello CEE, oppure, in caso di reintroduzione, da un passaporto che attesti l’osservanza delle predette disposizioni.

Nota sui viaggi in Italia: il Certificato di Vaccinazione Antirabbica serve anche per viaggiare sui treni, sulle navi e sugli aerei in Italia se si parte o si arriva in una regione o provincia dove è stato riscontrato un caso di rabbia e sia stata emessa, come prevede la legge, un’ordinanza che impone la vaccinazione a tutti gli animali sensibili al virus. Normalmente questa informazione è relativamente facile da ottenere perché i casi di rabbia sono molto rari: in particolare le ultime ordinanze in Italia hanno riguardato il Friuli Venezia Giulia ed il Veneto, dove questi casi compaiono più frequentemente rispetto alle altre regioni. La Sardegna ha modificato nel 2007 la propria regolamentazione specifica e quindi per entrare sul suo territorio non è più richiesta la vaccinazione antirabbica.

Per ulteriori informazioni consultate anche: www.vacanzebestiali.org

 

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Prima di partire

Se avete deciso di passare le vacanze con il vostro animale, allora è bene pianificare tutto quanto con sufficiente anticipo per evitare spiacevoli sorprese durante il viaggio o a destinazione.

Nelle pagine di questa sezione abbiamo riportato alcuni consigli e riflessioni di carattere generale da considerare prima della partenza.

Lungi da noi l’intenzione di scoraggiare i vostri buoni propositi e la giusta voglia di trascorrere tutto il vostro tempo in compagnia dei vostri amici quattrozampe, ci permettiamo però di suggerirvi un’attenta lettura delle modalità di accesso degli animali al mezzo di trasporto che sceglierete perché esistono molti vincoli, limitazioni o restrizioni sia di legge sia regolamentari che possono rendere più difficoltoso di quanto si pensi il nostro viaggio.

In ogni caso crediamo che siano da tenere sempre in considerazione questi consigli:

  • Pianificate il viaggio in forte anticipo, prenotando il luogo ove risiederete e informandovi su eventuali regole e restrizioni per gli animali che potrebbero non essere sempre riportate in opuscoli, brochure o sui siti internet.
  • Portate l’animale dal veterinario almeno due settimane prima della partenza, assicurandovi che sia in buono stato di salute prima di sottoporlo ad un viaggio stressante e che il piano vaccinale sia in regola. Indicate al vostro veterinario il luogo in cui vi recherete con l’animale in modo che si possano eventualmente svolgere particolari trattamenti preventivi per alcune patologie anche se non espressamente richiesti dalle leggi per l’ingresso in quel territorio (ad esempio zone endemiche per la leishmaniosi o la filariosi).
  • Informatevi se nel posto dove vi recate vi sia la disponibilità di medici veterinari reperibili anche per emergenze e tenete sempre con voi il loro recapito telefonico.
  • Assicuratevi che l’animale indossi una medaglietta identificativa con il vostro numero di cellulare o eventualmente con il recapito del luogo ove vi trovate.
  • Portate con voi una foto dell’animale perché, in caso si dovesse perdere, vi aiuterà nella ricerca.
  • Portate con voi degli oggetti familiari al vostro animale (giochi, ciotole, cuccia); in ogni caso lo farete sentire più a suo agio in un ambiente comunque non familiare.
  • Non è detto che nel posto dove trascorrerete le vacanze sia reperibile la marca di cibo che normalmente utilizzate (specialmente se si tratta di cibi dietetici); in questo caso vi consigliamo di portare cibo a sufficienza per tutta la durata della vacanza, perché un cambiamento nell’alimentazione associato allo stress dello spostamento potrebbe causare seri problemi digestivi all’animale.
  • Adattate la quantità di cibo alla quantità di attività fisica dell’animale, che potrebbe cambiare notevolmente.
  • Quando arrivate sul posto cercate di instaurare da subito una routine, cercando di mantenere gli stessi orari per i pasti, le passeggiate ecc. Se il vostro animale potrà prevedere cosa succederà, si sentirà più sicuro.
  • Se dovrete lasciare l’animale da solo per dei brevi periodi, cercate di abituarlo gradualmente (nel caso di un cane, evitando il rituale dei saluti per non agitarlo); potrebbe infatti essere abituato a passare del tempo da solo quando si trova nel suo ambiente, ma sentirsi a disagio se lasciato solo in uno spazio a lui sconosciuto.
  • Per ogni evenienza, portate con voi un piccolo kit di pronto soccorso per il vostro animale.
  • Pulite dove il vostro animale sporca: a nessuno piace farlo ma è necessario. Più i proprietari sono responsabili e più gli animali saranno i benvenuti nei luoghi di villeggiatura.

Per ulteriori informazioni consultate anche il sito www.vacanzebestiali.org.

 

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