In vacanza con il gatto

In vacanza con il gatto

Se avete la possibilità di portare con voi in vacanza il vostro animale, seguite alcune buone regole di comportamento per evitare spiacevoli incidenti. Capita più facilmente infatti che gli animali domestici, quando ci accompagnano in villeggiatura, vengano smarriti o subiscano incidenti, avendo più facili via di fuga rispetto alla vita in appartamento.

Inoltre alcuni gatti soffrono il semplice trasporto in auto e il loro malessere (che spesso esita nel vomito) è indipendente dal fatto che viaggino a stomaco vuoto o pieno e quindi l’opportunità di muoversi con il proprio gatto al seguito va sempre considerata ogni volta che dobbiamo affrontare un viaggio.

Dobbiamo quindi fare una corretta valutazione relativa ai rischi e pericoli che potremmo incontrare. Se vogliamo consentire al gatto di uscire dall’abitazione, la clausola essenziale è che l’animale sia sterilizzato poiché, contrariamente, il suo istinto d’accoppiamento lo porterà ad allontanarsi da casa e a non tornare. Dovrà sempre essere il gatto a uscire scegliendo autonomamente il momento giusto. Non forzatelo mai: il risultato sarebbe quello di spaventarlo e renderlo nervoso. Quando farete uscire il gatto di casa dovrete prima di tutto aver chiuso, per quanto possibile, tutte le potenziali vie di fuga che diano accesso diretto a strade trafficate o altri pericoli.

Le prime uscite dovranno essere brevi e con voi sempre presenti. Il gatto potrebbe essere molto nervoso perché tutto sarà nuovo per lui e quindi molto entusiasmante o allarmante. Cercate di farlo uscire quando è a stomaco vuoto: in questo modo avrete un chance in più di farlo rientrare in casa richiamandolo con il cibo (ad esempio agitando la scatola dei croccantini). Aumentate gradualmente il tempo che il vostro gatto passa fuori casa e, quando ritorna, premiatelo sempre dandogli cibo a lui gradito. Utilizzate un collarino con medaglietta che riporti i vostri dati, in modo da consentire una facile restituzione dell’animale qualora fosse rinvenuto da terzi. Ricordate sempre di lasciarlo libero di uscire solo quando voi siete presenti, perché contrariamente, se gli succedesse qualcosa, nessuno potrebbe soccorrerlo. È assolutamente importante sottolineare che, qualora transitassero nel vostro giardino gatti randagi anche solo di passaggio, il rischio che il vostro gatto si ammali è alto: venendo a contatto con escrementi o saliva di altri gatti potrebbe infatti contrarre patologie infettive gravi e non curabili come la Felv ( Leucemia Felina), estremamente diffusa negli animali randagi.

Cosa fare se non è possibile portare il nostro gatto in vacanza e preferiamo non lasciarlo in pensione?

Non sempre è possibile portare i nostri animali con noi quando andiamo in vacanza. La soluzione migliore che possiamo consigliarvi è quella di trovare una persona fidata (portinaio, amici o parenti) che sia disposta a venire a casa vostra per alimentare e pulire la cassetta del vostro gatto, anche una sola volta al giorno. In questo modo l’animale, restando nel suo ambiente, non verrà privato della sua libertà e sarà accudito come solitamente viene fatto da voi. Optando invece per una pensione, il vostro gatto si troverebbe inevitabilmente di punto in bianco in una gabbia che, per quanto grande possa essere, verrà vista come un ambiente sconosciuto dove, oltre a rumori, odori e persone a lui sconosciute, ci saranno anche molti altri animali a lui perfettamente estranei. 

Se il gatto potesse scegliere, senza alcun dubbio, tra l’essere messo in una gabbia e lo stare anche da solo per un certo periodo nella sua amata casetta, crediamo che opterebbe per la seconda soluzione. L’unico accorgimento da prendere in questi casi è togliere ciò che senza una vostra supervisione potrebbe diventare un pericolo per gli animali (come piante che se ingerite potrebbero creare problemi o accesso a balconi che senza il vostro controllo diventerebbero luogo poco sicuro).

Cosa fare quando l’unica opzione possibile è la pensione?

Anche se l’utilizzo di una pensione per animali dovrebbe essere ridotto soltanto ai casi di reale necessità, per evitare inutili traumi all’animale, è importante che la scelta della pensione sia fatta in modo responsabile. Presso le diverse associazioni protezionistiche giungono spesso segnalazioni riguardo alle condizioni in cui molte pensioni custodiscono gli animali e molti proprietari, specie durante il periodo estivo quando vi possono essere condizioni di sovraffollamento, ritrovano il proprio cane o gatto in condizioni ben diverse da quelle in cui lo hanno consegnato. Le cause di questi inconvenienti sono diverse.

Talvolta questo accade per patologie che insorgono durante il periodo di soggiorno e sono imputabili alla scarsa attenzione del proprietario (animali consegnati in condizione di salute non buona, vaccinazioni non eseguite, eventuali allergie non segnalate, ecc.) ma il più delle volte è l’improvvisazione di molti gestori di pensioni la vera causa dei problemi, con conseguente danno per gli animali affidati alla loro custodia.
Come fare quindi per scegliere la migliore pensione per il nostro quattro zampe? ENPA, non volendo suggerire un elenco di strutture, può fornire una serie di consigli utili per valutarle al meglio e trovare la soluzione ottimale per la permanenza del nostro amico peloso, evitando con molta probabilità di incorrere nei problemi di cui abbiamo parlato. Ad ogni modo, attenendosi alle raccomandazioni fornite, sarà comunque possibile evitare, in caso di contenzioso, di non essere in possesso della documentazione utile per poter intentare un’eventuale causa di risarcimento danni.

Di seguito trovate un elenco dei consigli che riteniamo più importanti.

  1. Fare sempre un sopralluogo nella pensione, prima di lasciare Fido o Micio, per verificare personalmente il tipo di servizio offerto e che l’ambiente in cui verrà ospitato il nostro amico sia dotato di box sufficientemente spaziosi, costruiti con materiali facilmente lavabili/disinfettabili e organizzati in modo da non creare traumi o ferite all’animale (ad esempio vecchie reti arrugginite). È inoltre fondamentale che ogni animale abbia il suo box per evitare condizioni di promiscuità.
  2. Non rivolgersi ai negozi di animali, che generalmente non hanno una pensione e per questo utilizzano spazi insufficienti ad ospitare dignitosamente i nostri amici e/o si affidano a pensioni di terzi dove diventa complicato mantenere un adeguato margine di controllo.
  3. Lasciare in pensione soltanto animali sani, possibilmente in età adulta e preventivamente abituati a periodi di distacco dal proprietario. A questo scopo per l’animale sarebbe importante avere la possibilità di abituarsi in modo graduale alla nuova sistemazione attraverso alcune “visite esplorative”: prima lasciandolo alla pensione per un a giornata (dalla mattina alla sera) e poi, a distanza di una settimana, per 24-36 ore; in questo modo non subirà traumi da separazione improvvisa e sarà inoltre possibile controllare l’efficienza e la sensibilità degli addetti, la compatibilità con altri eventuali animali e l’igiene dell’ambiente.
  4. Vaccinare gli animali prima dell’affidamento al fine di ottenere una copertura il più possibile efficace contro le maggiori malattie di natura virale effettuando anche trattamenti antiparassitari. Richiedete al medico curante di rilasciarvi un certificato in cui si attesti che l’animale è in buona salute, da consegnare in copia al titolare della pensione.
  5. Accertarsi che la pensione disponga di un adeguato servizio veterinario in grado di esaminare accuratamente gli animali. Non dimenticare di lasciare uno o più recapiti telefonici al responsabile della pensione affinché possa contattarvi nel caso in cui dovessero insorgere problemi di salute o di altra natura dell’animale.
  6. All’atto della consegna dell’animale chiedere espressamente che venga rilasciata una ricevuta dell’avvenuto ritiro.
  7. Segnalare alla struttura eventuali allergie a farmacio alimenti.
  8. Incaricare, se possibile, qualche amico o conoscente di recarsi saltuariamente a far visita all’animale per constatare le sue condizioni di salute.
  9. Al ritorno dalle vostre vacanze, una volta ritirato l’animale (non dimenticate la ricevuta di pagamento), sarebbe preferibile portarlo dal veterinario per una visita di controllo. Se l’animale presenta qualche malattia o ha un problema riconducibile ai giorni di degenza in pensione, si consiglia di inviare una raccomandata (con una copia del certificato rilasciato dal veterinario) ai titolari entro otto giorni a partire dalla data della diagnosi evidenziando quanto rilevato. Questa comunicazione è indispensabile se si vuole ufficializzare il reclamo con le correlative finalità legali.

 

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