Toc toc

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Toc toc

Category : Storie a lieto fine

Un giorno che sembrava come gli altri Lucia si è presentata in reparto, ma invece di darmi da mangiare normalmente mi ha attirato nel trasportino con i croccantini e la sua vocina… Poco dopo, senza capirne il motivo, mi ha consegnato a un ragazzo dicendomi “mi raccomando, comportati bene”. Ho fatto un piccolo viaggio in una scatola di latta con le ruote e sono arrivato in una casa dove ho riconosciuto una delle volontarie che si prendevano cura di me in ENPA. Con modi molti gentili mi ha fatto vedere che era pronto per me un gabbione: “uffa di nuovo in gabbia” ho pensato tra me e me e per dimostrarle il mio disappunto ho iniziato a soffiare. In fondo in ENPA ero libero in una stanza e potevo girare al largo dai volontari. Pensandoci bene però, non era molto diverso dall’ ENPA prima di fare amicizia con Certo e Pettamì: io in gabbia e gli altri gatti liberi di fare la mia conoscenza. Anche qui infatti ci sono due gatti, Poldo che ha sempre mirato alla mia ciotola e Maggie, che non è stata per niente contenta del mio arrivo. Solo che non c’era Lucia, ma al suo posto Pam e Massi si sono presi cura di me facendomi le vocine. In un primo momento ho soffiato a entrambi, ma vedendo che non si spaventavano ho deciso di farmeli amici con fusa e testate. Che strani gli umani, bastano due moine e ti permettono di uscire dalla gabbia. Un po’ più complicato è stato fare amicizia con Poldo e Maggie. Inizialmente mi era permesso avvicinarli solo attraverso la gabbia, ma ho capito subito il motivo. I due infatti, non conoscendomi, continuavano a soffiarmi, invece io che non avevo nulla contro di loro non sono mai stato aggressivo, anzi ero pacato e continuavo tranquillo le mie attività. Tre giorni dopo il mio arrivo Pam mi ha spiegato che siccome ero stato così buono e mi ero lasciato accarezzare, pettinare e prendere in braccio, mi avrebbe fatto conoscere tutta la casa. Dopo aver chiuso Poldo e Maggie in bagno ha aperto la mia gabbia…FINALMENTE ERO LIBERO! Non sapevo però per quanto tempo lo sarei stato viste le altre volte, per cui cominciai subito a esplorare tutto il territorio. Caspita qui era più grande della stanza dell’ ENPA, ma molti oggetti erano gli stessi: il castello su cui farmi le unghie, i topini, le palline. Siccome non avevo nessuna voglia di rientrare in gabbia e visto che gli altri gatti non si erano mai dimostrati veramente aggressivi con me, lo stesso giorno Pam mi ha permesso di incontrare Poldo il quale mi sembrava essere l’inquilino con il carattere meno difficile. Immediatamente l’ho seguito molto interessato a fare la sua conoscenza , dopo pochissimo abbiamo iniziato a fare naso naso. Con Maggie invece ho dovuto portare molta più pazienza: al primo incontro mi ha tirato una cinquina che ho incassato da vero signore senza dire beh, nemmeno quando mi soffiava! Visto che non erano avvenute risse, Pamela e Massi eliminarono la gabbia in cui ero stato. Questo voleva dire essere libero, che meraviglia! Perciò per ringraziare Massi e Pam per la fiducia che avevano riposto in me, al contrario delle altre persone che non mi volevano perchè ero schivo, cominciai a fare tutto quello che facevano Poldo e Maggie. Gironzolavo per il letto la mattina dopo il suono della sveglia, mi fiondavo al piano di sotto al grido di “pappe pappe”, mi posizionavo comodamente tra il computer e la persona che lo stava usando e mi lasciavo pettinare. Adesso che sono passati alcuni giorni anche Maggie non mi è più ostile e sto veramente bene, tutti e tre condividiamo a rotazione il magnifico e fresco lavandino di pietra.

“Quando io e Massi decidemmo di portare a casa un terzo gatto per farlo sgambettare un po’, siamo andati in ENPA per valutare chi, dei tanti bisognosi, potesse fare al caso nostro. Dopo mille contatti con Lucia, abbiamo pensato a Toc Toc, anche se con riserva perché visto il suo carattere diffidente avevamo paura non si adattasse a stare con noi. Non avevamo dubbi invece sul fatto che sarebbe andato d’accordo con i nostri gatti nonostante il carattere difficile della nostra Maggie. La decisione di prendere un gatto diverso dagli altri, non uno di quelli che ti si fiondano incontro e il lavoro che abbiamo fatto tutti, bipedi, quadrupedi e tripedi è stato ricompensato. Toc Toc si è inserito nella nostra vita in modo così discreto che non potevamo non decidere di tenerlo con noi. Ecco le foto di Toc Toc il gatto che bussa prima di entrare.”

 

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